I corsi di laurea per lavorare nel settore del gaming: alcune idee

I corsi di laurea per lavorare nel settore del gaming: alcune idee

Il mondo dei videogiochi oggi non è più considerato un ambito secondario: la rappresentazione del nerd che si chiude nella propria camera e trascorre i propri pomeriggi davanti ad uno schermo non è più veritiera. O meglio, in una certa misura può ancora esserla, ma è venuto meno tutto l’alone di negatività che si aggirava attorno a questo ambito. Ad oggi i videogame non vengono più considerati solo e soltanto come perdita di tempo ma rappresentano un’industria capace di fatturare miliardi di dollari in tutto il mondo. Nello specifico ben 184 miliardi di dollari secondo Gamesindustry, riferendosi al solo 2023. Per questo, è lecito aspettarsi un interesse sempre maggiore verso questo mondo, anche in ambito lavorativo.

Lavorare nel settore del gaming, però, vuol dire tutto e niente. Esistono infatti una pluralità di aspetti in cui è possibile trovare lavoro e ciascuna di esse richiede una differente preparazione tecnica. Le università tradizionali e gli atenei telematici come Unicusano stanno aggiornando rapidamente la propria offerta formativa per stare al passo con i tempi e riuscire così a formare i futuri addetti nell’industria del gaming. Questo accade sia attraverso un percorso di studi appositamente pensato per quest’ambito sia attraverso una specializzazione che segue il canonico percorso triennale o magistrale, scegliendo tra i corsi post-laurea quelli in grado di fornire una preparazione più specifica.

Una laurea triennale in Digital Entertainment and Gaming è certamente buona dal punto di vista della preparazione perché attraversa diversi ambiti, offrendo un’infarinatura generale su tutte le principali materie. Si passa ad esempio da una solida base di informatica, requisito essenziale nella programmazione di un videogioco, ai fondamenti del game development.

In altre realtà universitarie è possibile trovare corsi di laurea meno specifici che offrono però insegnamenti pensati ad hoc per il mondo del videogioco. Ad esempio, in un corso triennale di informazione è possibile trovare materie come Game Design o Game Programming. È chiaro però che non è sufficiente un singolo insegnamento, per questo può essere considerato un modo per approcciarsi alla materia e poi successivamente approfondirla con i corsi post laurea. Rientrano in questi ambiti tutti i corsi di perfezionamento e aggiornamento professionale che vengono utilizzati da quanti, pur essendo già entrati nel mondo del lavoro, sono intenzionati ad ampliare le loro conoscenze per rispondere ad esigenze del mercato sempre più specifiche.

Rimanendo in tema videogiochi, rientra in questa categoria il corso post laurea di Games Industry Professional, dove si uniscono fondamenti di comunicazione a quelli di Game Programming. Gli ambiti lavorativi attorno al mondo del videogioco non si esauriscono però solo nell’aspetto legato alla programmazione. Esistono, infatti, una pluralità di posizioni rivolte a coloro che si appassionano di game design ad esempio. Queste figure hanno il cruciale compito di dare un senso a quanto programmato, vale a dire una sorta di “regista del videogioco”, meglio noto come game director, cioè colui che va a unire tutti gli elementi per rendere giocabile il videogame. Infine, risultano fondamentali anche nozioni riguardo al marketing per quanto riguarda la campagna pubblicitaria che anticipa il lancio del videogioco: si tratta di un aspetto cruciale, dal quale può dipendere l’intera riuscita del progetto ed eventuali uscite future. Anche se sta via via prendendo piede l’idea secondo la quale non ha più senso acquistare i videogiochi nel momento del lancio. Questo perché hanno dimostrato di essere spesso soggetti a bug o errori tecnici che sono poi ovviati nelle settimane successive, avendo però un impatto negativo sulla giocabilità nell’immediato.

Sergio Meloni