“L’Aids è di moda” lo slogan povocatorio che ha diviso il web

L’Aids è di moda” e così scoppia la polemica tra il popolo web e il ConvivioMilano. Un claim che sicuramente lascia senza parole, accompagnato da una locandina dell’evento che ritrae due icone della moda italiana: la direttrice di Vogue Italia Franca Sozzani e la stilista Donatella Versace, sotto i loro visi la frase che ha sconvolto il mondo dei social “l’Aids è di moda”. Il Convivio Milano è la famosa mostra mercato che mobilita le grandi griffe a favore di Anlaids Lombardia, un appuntamento biennale nato da un’idea dello stilista Gianni Versace ormai nel lontano 1992.

Così il mare del web si divide in due, c’è chi bolla lo slogan come irrispettoso perché “chi è malato di Aids non pensa di essere alla moda”, chi si domanda “Ma non avete pensato a come si potevano sentire i malati di Hiv/Aids?” e a chi non va proprio a genio etichettando il claim “Una cosa vergognosa”. Ma nel mare magnum di internet c’è chi invece si è professato favorevole ad una campagna “provocatoria e potente. Già che se ne parli è un successo. Bravi”.

L’Hiv-Aids c’è, è fra noi ed è un problema che da medici ci preoccupa moltissimo“, perché oggi “fra i giovani eterosessuali dilaga la più completa ignoranza in materia“, a fronte di “comportamenti sessuali molto promiscui, legati più all’atto che all’affettività. Temiamo un ritorno dell’epidemia degli anni ’80, ma questa volta nella comunità etero, con effetti ancora più pesanti“, queste le parole di Andrea Gori, direttore dell’Unità operativa di malattie infettive dell’ospedale San Gerardo di Monza, università degli Studi di Milano-Bicocca, membro del direttivo di Anlaids Lombardia.

Effettivamente la locandina dell’evento, che si terrà a Milano dall’8 al 12 giugno 2016, è abbastanza forte, oltre ad essere riportati i numeri dei casi di infezione in Italia, nello slogan Versace e Sozzani dicono: “Io ci metto la faccia, a te chiedo di fare shopping. Meglio fashion victim che Aids victim“. In risposta alle crescenti polemiche, l’account di ConvivioMilano rincara la dose e spiega lo spirito del claim postando sul profilo un sondaggio: “L’Aids è di moda purtroppo con 4 mila nuovi casi ogni anno e circa 120 mila persone sieropositive, sei d’accordo?”.

Intanto, Donatella Versace insorge dichiarando: “tengo a far sapere di non aver dato la mia approvazione alla campagna relativa all’edizione di Convivio 2016 divulgata in questi giorni ‘L’aids è di moda’ che non condivido. La mia lotta contro l’AIDS continua, con immutato impegno e con i mezzi e le parole più idonei“.

In realtà il Dott. Gori tiene a precisare che il senso della campagna è anche un altro: “Si tratta di un giusto atto di riconoscenza al mondo della moda, un modo per sottolineare l’impegno e il ruolo che ha avuto in tutti questi anni. Senza di loro non sarebbero state possibili moltissime delle attività sociali a sostegno delle persone sieropositive, e moltissime delle importanti ricerche e scoperte degli scienziati italiani in questo campo“.

L’Italia – continua lo specialista – è al terzo posto nel mondo come prestigio scientifico nella lotta all’Hiv-Aids, ma in questo momento nel nostro Paese non esiste un finanziamento specifico a questo ambito di ricerca. Non possiamo contare su un solo centesimo di fondi pubblici. Quello che è stato fatto è stato possibile solo grazie alle raccolte fondi e ai soldi che soprattutto il mondo della moda è riuscito a reperire e a mettere a disposizione della scienza“.

Sembra proprio che in questo caso valga il detto: che se ne parli bene o male, l’importante è che se ne parli! Siete d’accordo?

Claudia Ruiz