La storia del gioco d’azzardo online

 

Chi di noi ha mai riflettuto su come fosse la vita di un giocatore prima dell’avvento del gioco e delle scommesse online? Avere a disposizione un’infinità di siti dove poter giocare d’azzardo o scommettere sulla squadra del cuore è diventata un’abitudine che si dà per scontata.

Se siete mai stati in un museo, avrete sicuramente notato reperti storici come dadi, trottole e simili, testimonianza del fatto che il rischio fa parte della nostra storia da prima di quanto possiamo immaginare. Internet, però, è una scoperta recente, perciò lo sviluppo del gioco d’azzardo e delle scommesse online va di pari passo.

Ciononostante ha fatto passi da gigante: dalle sale giochi e i coloratissimi casinò fisici, si è passati nel giro di tre decenni a un’offerta pressoché inesauribile, costituita da casinò dal vivo, slot, jackpot, poker e centri scommesse con gli sport più disparati. Nel nostro articolo, ripercorriamo le tappe più importanti della storia del gioco d’azzardo su internet e delle innovazioni che ci hanno portato i comfort di cui possiamo godere oggi.

Gli anni 1990-1996

Come già accennato, i primi sviluppatori di siti ludici hanno cominciato a progettarli in concomitanza della nascita di internet. Questi personaggi (di cui tuttora non si conosce l’identità) hanno compreso subito il potenziale della possibilità di fornire un servizio ricreativo su larga scala, che potesse portare guadagni sia ai fornitori che agli utenti.

Visto il settore, però, è da subito sorto il problema di come regolare un mercato tanto innovativo. Molte nazioni in tutto il mondo si sono lasciate rallentare da questo ostacolo, ma non Antigua e Barbuda, stato insulare dell’America centrale caraibica.

Questa nazione di appena 98 mila abitanti è riuscita a emettere, già nel 1994, il cosiddetto “Free Trade & Processing Act”, legge che regola il gioco d’azzardo online nazionale. Allo stesso anno risale un’altra pietra miliare della storia del gioco su internet, ovvero il lancio di Microgaming, il primo software appositamente creato per il gioco in rete.

Il 1995 è un altro anno fortunato per il settore, in quanto è stata fondata CryptoLogic, la prima azienda informatica a sviluppare un protocollo criptato per salvaguardare le transazioni finanziarie online. A ogni modo, il primo sito web di scommesse è stato lanciato nel 1996 con il nome di Intertops e, da qui, è partita una diffusione massiccia di centri scommesse online in accesa competizione, che fornivano ai giocatori quote sempre migliori, bonus sempre più allettanti e omaggi speciali.

Gli anni 1997-1999

Nonostante il successo iniziale, il settore ha dovuto subito fare i conti con un limite piuttosto consistente, ovvero quello dei prelievi e depositi. Come possiamo immaginare, all’epoca i circuiti di pagamento non erano avanzati come quelli che conosciamo oggi, per cui si è dovuto aspettare ancora un paio d’anni affinché il meccanismo fosse collaudato.

Nel 1998, infatti, sono nati i primi casinò online e in tutto il mondo se ne contavano già circa 700, per un fatturato totale di circa 850 milioni di dollari. Questa è la dimostrazione di quanto sia stata proficua la concorrenza venutasi a creare tra i primi siti di gioco online che, volendo essere sempre un passo avanti all’altro, hanno costantemente cercato di migliorarsi con nuove funzioni e nuove offerte. È proprio a questi anni che risale il lancio di modalità come il multiplayer o di giochi come i jackpot progressivi e le videoslot tematiche.

Gli anni 2000

Arriviamo quindi all’epoca in cui ormai il gioco online, che si tratti di casinò o centri scommesse, fa parte a tutti gli effetti della nostra quotidianità. I primi paesi a regolarizzare questo genere di siti sono stati il Canada, il Regno Unito e l’Australia. Innanzitutto, c’è da dire che nel 2002 si è assistito alla rivoluzione delle scommesse online dal vivo, che hanno definitivamente soppiantato quelle su carta e alzato ancora una volta l’asticella all’interno del settore.

A partire dal 2011, con il cosiddetto “Decreto di Ferragosto” del governo Berlusconi, anche l’Italia ha fatto la sua parte, ed è diventato possibile giocare dal proprio divano di casa, sotto la supervisione e la regolamentazione dell’ADM. Questo provvedimento ha dato infine il via libera non solo a numerosi operatori locali (Sisal, SNAI, Lottomatica), ma anche ai bookmaker internazionali che hanno voluto espandere la loro attività anche nel nostro paese. 

redazione