La seconda vita dei kit d’igiene: una “Mini Gentilezas” per ogni clochard

“No allo spreco!“: è questo il grido che diverse associazioni del mondo hanno lanciato, richiesta accolta da un numero sempre maggiore di sostenitori, che in modalità diverse hanno fatto propria questa missione. Un messaggio forte e chiaro a chi aveva solo una vaga idea che il cibo invenduto non è destinato alla spazzatura, ma può avere una “seconda vita”. E se ad avere un’altra vita non fosse solo il cibo?

E’ questa la domanda che si è posta l’organizzazione brasiliana Argillando che, con il progetto Mini Gentilezas, si è posta l’obiettivo di riutilizzare al meglio i kit d’igiene personale distribuiti negli alberghi, destinandoli ai senzatetto. Si tratta di bagnoschiuma, shampoo e saponette, oggetti piccoli, insignificanti che, però, potrebbero diventare uno strumento prezioso.

Il progetto è uno degli ultimi messi in campo dall’organizzazione che dal 2008 continua a mobilitare le persone e sostenere le istituzioni per creare un futuro migliore: “Abbiamo immaginato il progetto ad aprile, pensando ad alcuni amici che stavano per andare in vacanza. Abbiamo chiesto loro di portare i kit distribuiti negli alberghi in cui avrebbero alloggiato”, racconta la coordinatrice Karina Rocha. Da quel momento in poi, molte sono le persone che hanno deciso di sostenere la causa di Argillando, consegnando i kit o aiutando i volontari nella distribuzione. Si contano, infatti, 34 punti di raccolta aperti in 9 città del Brasile, da Brasilia a Rio De Janeiro a San Paolo e dintorni, e la cifra è destinata a salire. Così come è destinata ad aumentare quella dei clochard, fenomeno un tempo ritenuto circoscritto ai paesi in via di sviluppo o a quelli dilaniati dalla guerra. Negli ultimi tempi, purtroppo, è diventata una piaga sociale in quasi tutti i paesi industrializzati, complice anche una crisi che non ha lasciato illeso nessuno.