La Donna Che Visse Due Volte (Vertigo, 1958) di Alfred Hitchcock.
Uno dei più bei film della storia del cinema ha compiuto cinquant’anni! Un gioiello diventato ormai un vero e proprio oggetto di venerazione. Intrigante la trama: un uomo tormentato, afflitto da una paralizzante fobia per le altezze, costretto a lasciare il proprio lavoro e alla ricerca di una nuova identità incontra una donna affascinante, misteriosa, minacciata da un oscuro destino.
Il risultato è una delle più belle, crudeli, perverse love-story che siano mai state realizzate… e il tutto dominato dalla vertigine e dalla necrofilia. Vertigine e necrofilia sono i temi portanti del film: basti pensare alla splendida musica a spirale di Bernard Herrmann (la colonna sonora, una delle più struggenti e suggestive mai ascoltate, ha gran parte nello spiegare il fascino che Vertigo ancora oggi ha) e alla celebre intervista rilasciata da Sir Alfred a Truffaut (parlando di La Donna Che Visse Due Volte dice che il protagonista in realtà “vuole andare a letto con una morta…”).
Avvolto come un incubo in un vortice di tensione, il film è un thrillerinquietante che esplora le zone più profonde e sconcertanti della psiche, un viaggio nella parte scura dell’animo umano sullo sfondo di una San Francisco, onirica e bella come mai. Inizia come un film d’azione, lasciando presagire sequenze movimentate… ma l’atmosfera diventa improvvisamente lenta, sognante, il ritmo si fa contemplativo.
Non è un semplice “giallo” ma una storia d’amore e di morte (profonda e disperata), una angosciosa analisi di una ossessione (impregnata di feticismo e frustrazione), un racconto luciferino e inquietante che insinua malessere e vertigine nello spettatore, coinvolgendolo come raramente accade. Un film da rivedere e rivedere (e ogni volta si scopre qualcosa di nuovo; estremamente interessante e bellissima l’edizione in DVD).
Una lezione di cinema, un capolavoro mille volte imitato e mai eguagliato.
Eccezionale il carisma dei due protagonisti, due miti intramontabili.
James Stewart offre una delle migliori prestazioni della sua prestigiosa carriera. La prima star negli anni Cinquanta a ricevere una percentuale sugli incassi, mostra qui tutte le qualità che lo hanno reso uno dei più celebri e amati attori di tutti i tempi: accattivante e ingenuo ma anche duro, affabile e simpatico ma anche implacabile, sempre ironico e sempre dalla parte della giustizia. Massimamente misurato ed equilibrato.
Kim Novak è perfetta e affascinante come non mai con quel suo misto di sensualità e insicurezza, di spregiudicatezza e ingenuità che trapela dalle sue forme piene e dai gelidi occhi verdi. Come dichiarò Richard Quine, regista di molti suoi film: “Kim unisce due proverbiali qualità: dà l’idea di essere contemporaneamente una dama in un salotto di classe e una prostituta in camera da letto” (tutti i critici concordano che in questo film l’attrice è insostituibile, eppure è noto che Hitchcock per il ruolo aveva scelto Vera Miles).