La “Comfort zone” di Ida Nastri tra pandemia e voglia di lottare

Se dal letame nascono fiori come cantava De Andrè, dalla pandemia sono nate canzoni. Come nel caso di Ida Nastri che il 20 novembre ha rilasciato “Comfort Zone”, il suo primo singolo pubblicato da Romolo Dischi e distribuito da Pirames International.

Ida Nastri, all’anagrafe Chiara Padellaro, ci ha rivelato che il rapporto con la musica “è nato come un gioco da piccola: i miei preferiti erano giocare a Sanremo, registrare col Fisher-Price e, al mare, cantare tutta la Sirenetta. Poi fin dalle elementari ho iniziato un approccio più serio, ma sempre vissuto come un momento emozionante. Devo dire che sono stata fortunata: entrai presto in un coro che mi fece fare delle bellissime e divertenti esperienze anche in televisione, ho ricordi bellissimi con Baudo, Frizzi, la Carlucci e Magalli”.

“Comfort Zone”, il brano che dà il via al suo percorso artistico è stato scritto in piena pandemia quando la cantante ha deciso di reagire semplicemente non fermandosi.

Il brano è stato scritto seguendo un progetto di scrittura abbastanza personale: “Io personalmente scelgo una tematica. Faccio prima una brainstorming su questa tematica e mi vado a leggere delle cose a riguardo per entrare nel mood e per fare in modo che testo e melodia possano essere influenzate da quel tema. Poi scelgo un beat e su quello mi lascio andare a una melodia. Poi inizio pian piano a mettere gli accordi. Poi cerco di sistemare la melodia con un testo. Faccio in modo che le parole escano libere legandomi alla tematica scelta, poi le sistemo – ci ha raccontato la cantante romana – Devo dire che spesso mi vengono in mente delle melodie e le registro come note audio. Quindi quando mi serve una melodia vado a riascoltarle e valuto se ve ne sia una che si associa alla tematica. Quando arrivo a suonare piano e voce il brano dall’inizio alla fine lo passo a Giuseppe Salvaggio per la produzione. Ovviamente nella fase di produzione la melodia o accordi possono essere rivisti e modificati”.

È stato anche il caso di “Comfort Zone” che è nata per lanciare un messaggio diretto: “la canzone parla di uscire e abituarsi a uscire dalla comofort zone. La vita ci pone davani a continui cambiamenti, niente è per sempre, dobbiamo essere in grado di reagire e questo, inevitabilmente, ha come effetto positivo quello di godersi di più ogni singolo momento e pensare di meno al futuro. Del doman non v’è certezza, quindi pensiamoci domani” ci ha confidato aggiungendo altresì “la mia comfort zone è la mia famiglia e il dire spesso “sono fatta così”: in realtà credo nel cambiamento. Se c’è bisogno si cambia e si esce dalle propre abitudini”.

Lo stare in una comofort zone, del resto, è una condizione che affligge coloro i quali non hanno il coraggio di mettersi in gioco e di provare a rischiare anche contro ogni pronostico. Uscire dalla comfort zone è una scelta molto individualista e non per tutti avviene con gli stessi tempi e con le stesse modalità. Su questo Ida Nastri ha le idee chiare: “In questo brano ho pensato al caso in cui siamo costretti ad uscirne per forza di cose e non per nostra scelta. Molto spesso siamo costretti ad uscirne in un modo traumatico e improvviso e dobbiamo essere in grado di reagire e reinventarci. Se penso a tutte le volte che ne sono uscita è stato così, come la fine di una relazione, la scomparsa di un nostro caro”.

“Comofort zone” è presente su tutte le piattaforme streaming ed è il primo passo nel mondo della musica della giovane cantante romana la quale in agenda per i prossimi mesi ha di “continuare a scrivere e, quando si potrà, suonare dal vivo”.

Sandy Sciuto