La casa maledetta dei 20 suicidi

La storia che stiamo per raccontarvi sembra uscita da un libro horror di Stephen King o parrebbe una leggenda metropolitana, ma purtroppo è vera ed è avvenuta tra il 1934 e il 1942. Tragici eventi accaddero entro queste mura, si parla di ben 20 suicidi e 2 omicidi consumati nell’arco di circa 10 anni.

Siamo a Londra, precisamente in una piccola stradina chiamata Montpelier, nei pressi del parco Hanger Hill. Ora torniamo indietro nel tempo sino al 1934.

Gli incubi iniziarono quando l’allora proprietario andò in depressione e infine impazzì in seguito alla morte della moglie causata da una grave malattia. Era notte quando uccise la figlia di 12 anni strangolandola e successivamente prese un’ arma da fuoco e si sparò alla tempia.

La casa venne venduta all’asta nel 1936, e vi si stabilì una famiglia di 5 membri: madre, padre e tre figli. Nel corso dell’anno si suicidarono tutti quanti: i primi a morire furono i due figli maggiori che nella stessa note si tagliarono i polsi per infelicità d’amore. La madre morì pochi mesi dopo avvelenandosi per il troppo dolore. Stessa cosa accadde alla figlia minore, che bevve un bicchiere di latte in cui aveva sciolto del veleno per i topi. Infine il padre si tolse la vita il giorno dopo gettandosi dal tetto. Le circostanze sono tuttora misteriose e le versioni sulla loro morte sono a volte contrastanti.

Nel 1937 vi abitò una giovane coppia di sposini e insieme a loro anche i genitori dello sposo. Trascorso neanche un anno, lo sposo, temendo che la moglie lo avesse tradito con un amico di lunga data con cui lei lavorava, uccise la consorte con ben 60 coltellate e poi si tolse la vita. Dopo pochi mesi anche i genitori di lui vennero trovati impiccati in una stanza del secondo piano.

Proseguendo fino al 1940, si consumarono altri 7 suicidi ancora avvolti in un grosso alone di mistero: i padroni, che avevano due figli maschi, invitarono a cena un amico di scuola dei figli e i loro genitori. Vennero tutti trovati morti alcuni giorni dopo ancora attorno alla tavola: la zuppa servita era stata avvelenata con una forte dose di cianuro.

Nonostante tutti gli strani avvenimenti che avevano segnato la costruzione, un sensitivo ed esperto di spiritismo acquistò il complesso alla fine del 1943: il suo nome era Andrew Green. Egli era fortemente convinto che nello stabile vi fossero delle potentissime forze maligne e quindi vi soggiornò per compiere delle ricerche; quindi la prese in affitto assieme al padre.

Non successe nulla di eclatante per circa due settimane, finchè una notte sentì nella testa una voce femminile che lo incitava a lanciarsi dalla mansarda. Quella voce, a suo dire, era quasi irresisitibile e lo costringeva a compiere tutto ciò che gli comandava. Fortunatamente Andrew fece molto fracasso e attirò l’attenzione del padre che lo salvò appena in tempo, a pochi passi dal baratro.

Entrambi abbandonarono immediatamente la casa, proprio durante la notte. Nei giorni seguenti Andrew andò a ritirare le moltissime foto che aveva scattato durante le due settimane di soggiorno nell’abitazione e in una di esse vide chiaramente il volto di una bambina affacciata ad una finestra del secondo piano.

Successivamente la struttura venne distrutta a causa dei bombardamenti durante la seconda guerra mondiale, ma a tutt’oggi le vicende rimangono avvolte da un grosso velo di mistero che hanno dato l’ispirazione per moltissimi libri e film.

redazione