Intervista Gazebo Penguins – “Nebbia”

Dopo quattro anni di lunga attesa i Gazebo Penguins tornano con il loro nuovo disco per To Lose La Track e noi siamo andati ad intervistarli per tenervi aggiornati.

Il 3 Marzo è uscito il vostro nuovo album “Nebbia”. Sono passati quattro anni dall’ultimo disco “Raudo”, cosa è successo in questo periodo?

In ambito musicale sono successe parecchie cose. Sollo ha seguito il tour su Calcutta come fonico, Capra ha fatto uscire un disco, siamo stati in tour assieme a Johnny Mox per suonare il suo lavoro e abbiamo fatto un piccolo tour di una ventina di date per la ristampa di Raudo, il nostro ultimo Lp, che era andato esaurito da tempo. Ma soprattutto abbiamo pensato parecchio a come tornare a far musica e a che musica tornare a fare. Perché, nonostante la vita e gli impegni di ognuno, il nostro pensiero puntualmente torna lì. Ma cercavamo una consapevolezza nuova, che ha richiesto tantissimo tempo e tantissime canzoni buttate perché non erano ciò che cercavamo.

“Nebbia”, perché avete scelto questo titolo e come descrivereste questo album?

Tutto il disco ruota attorno a questa domanda: se potessimo far sparire le altre persone , potremmo cancellare la sofferenza? Abbiamo provato a pensare per sottrazione, a riflettere su ciò che perdiamo nel corso della vita , su ciò che scompare. Come nella nebbia, quando tutto quello che abitualmente è familiare diventa sconosciuto, quando ti mancano i punti di riferimento e ti trovi inevitabilmente solo e sperduto di fronte alla strada da prendere. È un disco in cui ci facciamo tantissime domande, e ogni domanda ne genera un’altra, allontanando sempre di più le risposte.

Chi o cosa ha influenzato maggiormente la creazione di questo disco?

Ci siamo dati tantissimo tempo per crearlo e registrarlo, e in un certo senso ci siamo lasciati andare, abbiamo lasciato che le canzoni decantassero, maturassero da sole e venissero abbandonate se non erano più in linea con quello che sentivamo. In un certo senso ci siamo lasciati influenzare da noi stessi.

Nel post che accompagna l’artwork di “Nebbia” scrivete: “Quando il mondo scompare e quello che sapevi non è più così sicuro. Se potessimo far scomparire tutto, far sparire le altre persone cancelleremo anche la sofferenza?”. Cosa vorreste fa scomparire per sempre?

Ci sono dei momenti in cui sei proprio tu in prima persona che vorresti sparire, quando quello che vivi non ti sembra sopportabile. E ci sono altri momenti in cui vorresti che tutti gli altri sparissero, immediatamente. Tra queste due intenzioni agli antipodi, forse, cerca di piazzarsi questo disco…

Nella vita tutti commettiamo degli errori. Ne avete commessi alcuni nella vostra carriera? Se dovessero darvi la possibilità di tornare indietro, cosa cambiereste o fareste scomparire nella nebbia?

Un paio di canzoni che abbiamo registrato, ora come ora, le farei pacificamente sparire nel dimenticatoio  – Ride Capra.

Il primo brano estratto dall’album è “Febbre”. Tre aggettivi per descriverlo?

Corale, crescente, catartico.

La vostra carriera è ricca di collaborazioni importanti. Come ad esempio quella con i Cani. Ne avete altre in programma?

Per il momento no.

Infine una domanda per i fan. Quali novità devono aspettarsi per il futuro?

Un sacco di concerti!

Francesca Valentina Troiano