Intervista a Tecla Insolia: “A 16 anni voglio cantare della forza delle donne”

Tra poche ore Tecla Insolia debutterà sul palco dell’Ariston nella 70° edizione del Festival di Sanremo con “8 Marzo”, la canzone scritta da Piero Romitelli e Rory Di Benedetto.
Tecla è la più giovane partecipante in gara al Festival quest’anno. Ha sedici anni, infatti, e fino a qualche mese fa la sua vita si divideva tra casa, scuola, amici e la musica. Quest’ultima c’è sempre stata.
Si è fatta notare con la vittoria del talent show condotto da Antonella Clerici, Sanremo Young.
Per il suo debutto ufficiale nel panorama musicale italiano ha scelto di portare una canzone che parla di donne.
Incuriositi dal suo talento e dalla sua presenza scenica, ci siamo ritrovati al telefono qualche giorno fa. Rigorosamente di pomeriggio, perché di mattina Tecla ha scuola. Nella lunga chiacchierata, una cosa è stata subito chiara: Tecla Insolia è un’adolescente anticonformista e con le idee chiarissime.

Tecla hai vinto Sanremo Young ed è la tua prima volta sul palco dell’Ariston. Hai sedici anni e molte carriere di cantanti italiani più conosciuti al mondo sono partite dal Festival di Sanremo. Come ti stai preparando?

Diciamo che di mio sono una persona molto ansiosa. Poi avendo sedici anni vivo tutto con grande entusiasmo e con una grande carica. Ho un grande senso di responsabilità sulle spalle, ma cercherò assolutamente di divertirmi e di fare quello che mi piace.

Rimanendo in ambito preparazione pre – palco di Sanremo, puoi svelarci qualcosa sui tuoi outfit?

Lascerò una sorpresa, ok!?!?…Non ti dirò niente.

Se Tecla Insolia dovesse descriversi, cosa direbbe di sé?

Molti dicono che sono una ragazza timida, ma che salita sul palco sono a mio agio. È in parte vero, però probabilmente maschero molto bene la mia situazione perché da quanto tremo non riesco neanche a sorridere e a muovere bene le mani. Questa è una cosa che tutti devono sapere.

Come descriverei me stessa?..Beh, sono una ragazza molto confusionaria, ma che nella confusione ha il suo ordine. Detesto quando qualcuno cerca di intrufolarsi nella mia stanza e inizia a mettere a posto. Io so dove sta tutto e dove cercare le mie cose. Questa è una cosa che mi dà molto fastidio.
Stessa cosa nella vita personale: quando qualcuno cerca di cambiare una parte di me. Io sono fatta così e mi si deve prendere così come sono.

Sempre per saperne di più su di te. Come gestisci i rapporti coi social? E coi fan?

Ammetto di detestare i social e di essere negata nell’usarli. Non è cambiato il mio rapporto coi social né col cellulare. È uno strumento molto importante che oramai fa parte delle nostre vite. Inutile negarlo. Così come i social che sono diventati anche fonte di lavoro. Però io preferisco mantenere le distanze. Un po’ perché ho paura degli effetti che potrebbe avere su di me, un po’ per orgoglio mio. Voglio dimostrare a me stessa che per essere qualcuno non è necessario avere un milione di follower su Instagram.

Parliamo di “8 Marzo”, il brano con cui sei in gara tra le “Nuove proposte”. Qual è il tuo personale messaggio che vuoi lanciare? Ti senti delle responsabilità nel portare questo tipo di tematica?

Oltre ad essere una portavoce, il messaggio che io voglio lanciare è far capire alle persone che, avendo sedici anni, non significa che io non mi renda conto di ciò che succeda nel quotidiano e intorno a me.
Mi pongono sempre questa domanda: “Una ragazzina della tua età non dovrebbe parlare di queste cose”. E perché? Sono cose che purtroppo succedono e se non ne parliamo, continueranno a succedere. Parlare della verità: è questo che voglio fare. Pure a sedici anni. Anche se ne avessi avuti undici, probabilmente.

La canzone è stata scritta da Rory Di Benedetto e Piero Romitelli. Qual è stato il rapporto con loro?

Li conoscevo da tempo. Siamo rimasti in buoni rapporti. Ci siamo ritrovati con questa bellissima occasione ed è stato bellissimo. Trovarsi bene con le persone con cui si lavora è importantissimo. Penso sia la base per lavorare bene ed ottenere buoni risultati.

Il video ufficiale della canzone è stato girato a Sanremo. Hai avuto modo di conoscere meglio la città. C’è qualcosa che ti ha incuriosita della città di Sanremo?

Mmmmm…il mare! E poi ho girato il video musicale di notte. C’è una scena che abbiamo fatto nella terrazza di un hotel e da lì ho potuto ammirare Sanremo di notte con tutte le luci accese ed era bellissima.

Il Festival di Sanremo non è tale senza polemiche. Mi riferisco principalmente a quelle relative a Junior Cally. Tu porti una canzone sulle donne. Cosa pensi di queste polemiche e come ti rapporti?

La libertà di esprimersi non deve essere scambiata con la maleducazione e con il non rispetto perché la musica è un mezzo di espressione dove si dovrebbe comunicare il giusto. Quindi, scrivere frasi di un certo tipo, non la trovo l’uscita migliore da fare. Poi le polemiche che sono nate su di lui, essendo al Festival, si sono ingigantite perché abbiamo tantissimi esempi di artisti che si esprimono in questo modo.

Tra l’altro appartieni ad una generazione che ama il tipo di musica di Junior Cally, mentre tu arrivi al tuo debutto all’Ariston con una canzone molto classica e melodica, quasi in controtendenza.

Beh sì…io non giudico assolutamente i gusti musicali e la discografia italiana oggi. Io, come hai detto tu, ho altri gusti. Posso assicurarti che ci sono ragazzi e ragazze come me che hanno gli stessi ideali. Non tutti siamo uguali. In questo divido la mia generazione in consapevoli e non consapevoli.

Dopo il Festival di Sanremo, ci sono progetti di cui puoi già anticipare qualcosa?

Programmi futuri? Dopo Sanremo Young, ho iniziato a girare una fiction che andrà in onda su Rai Uno a marzo inoltrato. Mi vedrete quasi protagonista insieme a Claudio Gioè e Anna Valle.

Sandy Sciuto