Intervista a Romano Reggiani “Al cinema sarò Lamborghini e in uscita c’è il mio primo disco”

Romano Reggiani è un giovane attore e musicista sulla cresta dell’onda. Nonostante la sua giovane età vanta partecipazioni a serie tv come “Tutti insieme all’improvviso”, “Una grande famiglia 3” e “1993”, ma anche film come “Tempo instabile con probabili schiarite” tra le ultime interpretazioni. Romano è solo all’inizio della sua carriera, ha infatti conquistato da poco il ruolo di protagonista nel prossimo film di Bobby Moresco dedicato alla vita di Ferruccio Lamborghini. A fianco di attori del calibro di Antonio Banderas Romano interpreterà proprio il giovane Lamborghini.

Romano non è solo un talentuoso attore è anche una bella scoperta dal punto di vista musicale. Il 1 giugno è infatti uscito il suo primo singolo (NO-HARD FEELINGS) su tutte le piattaforme e digital stores, insieme anche a due videoclip. Il singolo anticipa l’uscita autunnale del suo album discografico “Time is a Time” rappresentato dall’etichetta NEW MUSIC INTERNATIONAL di Monica Landro.

Rapiti e incuriositi dalla carriera di Romano Reggiani non abbiamo perso tempo e ci abbiamo fatto un’interessante chiacchierata.

Come descriveresti Romano Reggiani in tre parole?

NO-HARD FEELINGS (senza rancori), determinato e con la perenne paura di sbagliare.

Come è nata la tua passione per la recitazione? Raccontaci un aneddoto.

Io sono perito agrario, ho fatto questo alle superiori perché era la scuola più vicina a casa mia (nel senso che era proprio a due minuti a piedi…), e durante i pomeriggi di quei cinque anni, realizzavo cortometraggi con i miei amici di sempre, nel parchetto dietro casa. In quel periodo abbiamo fatto delle cose incredibili! Altroché telefonini, Iphone o cose del genere, giravamo dei veri a propri film! Da qui è nato tutto.

Hai lavorato sia in televisione che sul grande schermo, qual è l’ambiente più stimolante seconde te?

Io non faccio distinzioni tra cinema e tv, ma faccio distinzione tra un progetto bello e uno meno bello, quello si. L’ambiente più stimolante è quando ti trovi a lavorare con persone che amano il tuo lavoro, e che credono più di te nel tuo personaggio. È stimolante discutere e lavorare a livello umano dietro un film oppure una serie perché ti rende più responsabile e ti crea quella adrenalina costante che ti fa aver paura di sbagliare… e senza quella noi lavoriamo solo a metà!

Hai avuto la grande possibilità di lavorare insieme ad attori e registi famosi. Pensi ci sia una collaborazione in particolare che ti abbia fatto crescere molto come attore?

Tutto è partito dal film di Marco Pontecorvo (“Tempo Instabile con possibili schiarite”), dove ho interpretato il mio primo ruolo importante. E poi c’è stato un momento molto proficuo dal punto di vista televisivo che mi ha fatto crescere tantissimo a livello tecnico e professionale, mi ha costruito come attore e come lavoratore. Ho imparato a stare sul set! Grazie a questo sono poi arrivato a ottenere ruoli importanti. Crescita attoriale? Sempre! In particolare l’ultimo lavoro americano su Lamborghini.

La tua carriera sta andando a gonfie vele, in questo periodo stai lavorando accanto a Banderas al film dedicato alla vita di Ferruccio Lamborghini. Puoi anticiparci qualcosa? 

Il film su Ferruccio Lamborghini sta andando benissimo, è una grandissima opportunità per me, e non smetto mai di ringraziare Bobby Moresco, regista del film, premio oscar per “Crash”, e la produzione, Ambi Pictures, di avermi dato questa responsabilità. Non è facile trovarsi su un set così e fa paura essere Banderas come fa paura essere il protagonista ma io sono molto felice, e sempre positivo! Anticipazioni? Il film sarà una grande storia d’amore piena di adrenalina e di colpi di scena, raccontiamo la storia di un uomo che non è mai sceso a compromessi, un uomo tosto, determinato. Vi piacerà!

La recitazione è un grande fetta della tua vita ma le tue passioni sono tante. Il 1 giugno è infatti uscito il tuo primo singolo da cantautore e musicista “No Hard Feelings”. Come è nata questa idea?

Non la definirei “un’idea”. Ho sempre suonato in camera, da solo e ho iniziato a scrivere pezzi per me. Ascoltando Bob Dylan mi venivano mille idee e allora mi sono messo in testa di incidere qualcosa. Giravo con il mio telefono in mezzo agli amici facendo sentire i miei pezzi, fingendo che fossero di qualcun’altro, loro stranamente non mi riconoscevano e facevano apprezzamenti musicali. Poi è passato del tempo, e sono riuscito a far sentire i miei brani alla persona che ora mi rappresenta: Monica Landro di New Music International, che ha sposato questo progetto e si è lanciata con me!

Il tuo primo singolo e il tuo album sono di stampo Folk-Rock anni ’60. Perché questa scelta? Hai paura di competere con generi molto più in voga come la musica Trap?

No, affatto, anche perché la mia musica non compete proprio. Il mio primo album è nato dalla passione che ho per la musica di Dylan, e di Cash, tutto è partito da lì. Purtroppo non sarà facile far girare il mio pezzo a livello commerciale, ma faremo di tutto affinché più persone possibili lo conoscano perché non sembra ma alla gente piace questo genere! Quando suono, nei live, la gente è entusiasta, compra i dischi e ne parla quindi testa alta e sfidiamo il mercato con qualcosa di diverso! E poi prossimamente uscirò anche con qualcosa di italiano sempre stesso stile, ma non vi voglio svelare ancora niente.

Inizierà presto un tour di promozione dell’album. Cosa provi a riguardo? Sei spaventato dal stare sul palco e dal avere un contatto così diretto con le persone?

Il palco per me è come una casa, mi diverto molto! Sono una specie di animale da palcoscenico quando salgo, ogni volta cambio modo di suonare, di interpretare, di cantare, in base a chi ho davanti.  Mi piace sentire ogni volta il tipo di atmosfera e portarla nella mia musica. D’altronde la musica folk è la musica di tutti, la musica delle persone, è la musica popolare, ed è così che deve nascere… all’improvviso. E poi il fatto di essere un attore mi aiuta non tanto, di più. Amo gli imprevisti.

Qual è il tuo sogno nel cassetto sia professionale che personale?

Riuscire a vivere facendo l’attore per tanto tempo da potermi permettere di vivere sei mesi in Italia e i restanti a New York, o Londra, Bristol? Sì, Bristol è figa! Speriamo. Prego tutte le sere e mi impegno. Chissà vedremo insieme cosa accadrà!

Dalia Smaranda