Intervista a Ombre Cinesi: “In Post Coito canto l’Amore tra nostalgia e malinconia”

Cantautore e produttore, Donato Maiuri ha dato vita al progetto, ora da solista, di Ombre Cinesi nel 2017.

Il 3 maggio è stato pubblicato il suo secondo disco dal titolo “Post Coito” per Fragola Dischi.

Prima di arrivare al successo, ha pubblicato diverse cover su YouTube a cui son seguite due brani: “Non mi piace flirtare” nel settembre 2017 e “Nei” nel novembre dello stesso anno che hanno anticipato “Via Lombardia, 24”, l’album di esordio uscito nel dicembre 2017.

In “Post Coito”, nuovo album dell’artista, Ombre Cinesi racconta la fine di un amore con i suoi strascichi di malinconia e nostalgia, ma anche la sua persona, la realtà che lo circonda e le relazioni. Nove canzoni tra cui spicca “Domenica Pomeriggio”.

Con un tour estivo in programma per il quale è già pronto a partire e con “Summer card”, il nuovo singolo rilasciato da qualche settimana, abbiamo intervistato Ombre Cinesi che, tra l’altro, ci ha dato la sua definizione di amore.

La prima domanda è d’obbligo: come mai “ombre cinesi”?

Luci, Ombre, mi piaceva il connubio. Me l’ha suggerito un brano di Gazzelle alla radio.

In poco tempo sei riuscito a scalare le classifiche di Spotify, imponendoti nella scena italiana dell’indie pop. Ma cosa pensi di questo mondo e della sua affermazione nel panorama musicale italiano?

Era quello che ci voleva, una boccata d’aria fresca. Adesso è importante cercare di restare autentici e non seguire un filone, altrimenti si diventa scontati e perde di valore questo movimento. È quello che ho fatto ad esempio con questo mio secondo album e con “Domenica Pomeriggio” il primo singolo estratto. Ho pensato a fare ciò che piacesse a me, che mi facesse sentire “artisticamente soddisfatto”. E ha dato i suoi frutti…

Il 3 maggio è stato pubblicato “Post Coito”, il tuo secondo disco. Come mai la scelta di questo titolo? Cosa ti aspetti da questo nuovo lavoro discografico?

Il primo album è stata una soddisfazione talmente gradevole da sembrare quasi un orgasmo: le prime persone che iniziano a seguirti, il tour, le playlist Spotify. Bello, bellissimo. Anche se tutto questo è il frutto di sacrifici enormi e ogni tanto ne risenti. Quindi sorgono tante riflessioni, ma non puoi fare a meno di essere te stesso. Ed ecco il titolo POST COITO: un momento in cui metti a fuoco determinate cose, tra il fumo di una sigaretta e belle sensazioni ancora fisse sulla pelle e negli occhi. La mia aspettativa è “semplicemente” poter condividere quello che ho dentro.

“Post Coito” parla di voglia di innamorarsi e di relazioni finite male. Per Ombre Cinesi cosa è l’Amore? Si riuscirà mai a fare a meno della nostalgia e della malinconia?

L’amore è tutto. È quella sensazione che vive oltre lo spazio e il tempo. Ti dona tutte le risposte, perché semplicemente non senti più l’esigenza di porti domande. Nostalgia e malinconia dovrebbero avere la scritta sopra “usare con precauzione”. Mi aiutano a sfidare il tempo, a rivivere quello che non c’è più. Un po’ come la musica in alcuni momenti, in alcuni brani. L’importante è cercare di non rimanerci intrappolati. Non so se ne potrà fare a meno, ma si può gestire e trarne il bello.

In “Maglioncino” canti “Noi balliamo a passi piccoli su ansie inutili”. Secondo te ci creiamo troppi problemi invece di agire?

Assolutamente sì, troppi problemi. La chiave è lasciarsi andare.

Una sola collaborazione nel disco con Vienna in “Mi guarderai da dietro”. Com’è nata? Con chi ti piacerebbe duettare in futuro?

Vienna è un’artista di cui sentirete parlare tanto, non potevo non duettare un pezzo con lei. La collaborazione è nata in maniera spontanea, chi aveva già ascoltato i pezzi diceva che le nostre voci si sposavano bene. Mi piacciono i duetti, ancora non so però con chi mi piacerebbe duettare in futuro, per il momento sono preso dal duetto con Vienna.

Cosa c’è in programma dopo l’uscita dell’album?

Adesso c’è la parte estiva del mio tour, non vedo l’ora.

Sandy Sciuto