Nada Nuovo nasce 16 anni fa, esattamente il 15 gennaio 2004. E’ stato il coronamento di un percorso e allo stesso tempo l’inizio di uno nuovo. Il logo di Nada Nuovo va letto così la W di women e la M di man perché noi vendiamo sia per uomo che per donna. La donna al centro inneggia la Statua della Libertà per due motivi: il primo è legato al concetto stesso di libertà, come libertà di indossare se stessi e di essere se stessi. Il secondo perché sogno un giorno di aprire un mono-marca proprio in America, a New York. Vorrei intanto iniziare ad aprire un mono marca nella mia terra, a Bari, come tributo alla mia bellissima regione. Poi vorrei una boutique a Firenze che per me rappresenta la patria dell’artigianato italiano. Ed infine, sbarcare nelle città della moda per eccellenza ossia Milano, Parigi e appunto New York. Sono sempre stata tenace molto determinata e so che ce la farò.
La sua determinazione l’ha portata anche a fare una scelta ben precisa e a tratti azzardata, cioè scegliere di creare collezioni di soli pezzi unici. Da cosa nasce questa esigenza di unicità di ogni capo nelle collezioni Nada Nuovo?
Non è stata una scelta facile, anzi, sicuramente per molti risulterà azzardato. Io però non ho mai seguito il prototipo dello stilista tradizionale, ho sempre ricercato l’esclusività e l’unicità dei miei capi. Lo so da quando, a soli 7 anni, un giorno vidi una mia compagna di classe indossare una gonna uguale alla mia e mi infuriai. Così mia madre, che si faceva fare gli abiti su misura dalla sua sarta, iniziò a portarmi con lei per farmi fare gli abiti che volevo. Io che sono sempre stata molto brava a disegnare (la mia maestra mi fece partecipare a vari concorsi di disegno e li vinsi tutti), portavo i disegni degli abiti che volevo alla sarta di mia madre e le dicevo esattamente come farli, fin nei minimi dettagli. E’ per questo che non ho mai avuto dubbi; avrei creato collezioni di soli pezzi unici. Anche per le boutique, tutti i miei abiti da donna sono taglia 42 e se qualcuno in negozio ne vede uno che gli piace e lo vuole in un’ altra taglia, noi non lo replichiamo mai identico ma sempre con qualche dettaglio diverso.
Per i nostri clienti privati che desiderano un abito su misura, il percorso si articola in tre momenti. Il primo è sempre un incontro conoscitivo: di solito chi mi cerca conosce già come lavoro quindi il più delle volte serve più a me per capire se posso accontentare le richieste del mio cliente e se il suo stile e la sua occasione d’uso è in linea con il mio modus operandi. Sono una persona molto empatica e questo mi serve molto per entrare in sintonia con chi ho di fronte, per poter creare l’abito giusto e per capire subito i suoi gusti e la sua personalità. Il secondo momento è di scambio: io propongo i miei bozzetti e ne discuto con il cliente. Il terzo è il momento della prova e dell’eventuale richiesta di creazione degli accessori da abbinare. Collane, bracciali, borse… Nada Nuovo è creatività e stile a 360 gradi! Quindi sì, facciamo anche accessori! Infatti alcuni di questi, come le collane, sfilavano assieme ai capi della collezione in sfilata al Milano Fashion Day.
Questa tua versatilità e creatività si riversano anche in progetti al di fuori di quelli strettamente sartoriali e del brand Nada Nuovo: infatti l’ultima sua challenge è stata scrivere un libro, uscito in libreria a marzo 2019, intitolato ” La belle époque: 10 modi per diventare una donna perfetta”. E’ una provocazione o secondo lei esiste veramente la donna perfetta?
Certo che esiste la donna perfetta! Il mio titolo è sì provocatorio, ma allo stesso tempo nel mio libro spiego proprio come 10 regole, o meglio, 10 valori, ci portino a diventare la donna ”perfetta”. Tra questi prima di tutto l’Amore, inteso in primis come l’amore per se stessi. La donna perfetta si ama e ha stima di se stessa ed è per questo che riesce a dare agli altri. Tra questi valori ci sono anche l’Empatia, per entrare in sintonia con chi ci circonda; la Fede, il Perdono, il saper Sognare… ogni capitolo risponde ad una domanda verso la via per essere la versione migliore di se stessi.
L’idea di ”aiutare” gli altri attraverso un libro è dovuto ad un percorso che ho fatto per me stessa, seguendo anche dei corsi di life coach: la mia storia d’amore è finita 4 anni fa ed è stata una scelta fatta per me stessa, perché la persona che avevo vicina non aiutava la mia autostima e non mi aiutava a crescere personalmente e professionalmente. Ho cominciato questo percorso alla ricerca di me stessa ed eccomi qui, con questo libro e uno che uscirà prossimamente.
Quindi è per questo che il suo prossimo libro sarà un’autobiografia? Pensa così di poter essere d’ispirazione per altre donne?
La mia speranza è proprio questa. Il mondo spesso ci pone di fronte a delle sfide e sta a noi affrontarle ed essere sicuri di ciò che siamo e di dove vogliamo arrivare. Ci sono molte persone che cercano di affossarti, anche proprio chi non ti aspetteresti: ho subìto una grossa delusione persino dalla mia migliore amica che un giorno, per dispetto, mi denunciò per scomparsa di persona e trovai i carabinieri a bussarmi la porta, proprio mentre ero al telefono con lei. E’ stato tremendo. Però ho capito una cosa: se vuoi andare avanti nella vita, allontana le persone negative e credi sempre in te stesso, lavora sodo e non guardarti indietro. Non ho mollato nemmeno quando a soli 23 anni, per la diagnosi sbagliata di 11 medici, passai 2 anni e mezzo fuori e dentro gli ospedali, lasciandomi con un verdetto di morte di lì a pochi mesi. Io continuai a fare la pendolare da Alessandria tutti i giorni per studiare a Milano, munita di mascherina anti batteri e tanta voglia di vivere. L’ho superata tenendomi stretta la mia voglia di diventare una stilista e un’imprenditrice e questo mi ha dato la forza di combattere anche il male.
Questa è solo una piccola fetta della mia vita ma nella mia autobiografia c’è veramente Nada, al 100%, con luci e ombre del suo passato. E’ per questo che spero che le mie esperienze di vita possano essere utili e d’ispirazione per chi leggerà.
A proposito di ispirazione per altre donne, in azienda Nada Nuovo tiene anche un corso di alta formazione per aspiranti stiliste e imprenditrici del mondo della moda. Cosa consiglia a tutte le sue allieve che vogliono intraprendere questa strada nel fashion system?
Un giorno, da giovanissima, un imprenditore di successo mi chiese perché volevo diventare stilista. ”Sei veramente pronta? Sei pronta a sacrificare e rischiare di fallire? Perché vuoi diventare stilista?” e io risposi che quel sogno era la mia forza e io non avevo dubbi su chi volevo essere e cosa volevo diventare. Con umiltà e con sacrificio, ma ce l’avrei fatta. Quindi io mi sento di porre la stessa domanda che porse a me quell’imprenditore a tutte le mie allieve e future stiliste: sei veramente motivato nella tua scelta? Se non sei motivato abbastanza allora lascia perdere perché gli ostacoli che ti ritroverai davanti saranno grandi e la strada sarà disseminata di problemi, difficoltà e distrazioni. Se è il tuo sogno invece corri a prendertelo e lotta sempre a testa alta senza che nessuno si permetta di metterti in dubbio.
Sappiamo che non ti fermi mai, quindi dobbiamo chiedertelo. Hai qualche bel progetto in cantiere da raccontare in anteprima ai lettori di Social Up?
Sì e sono veramente felice ed eccitata! A dicembre 2019, al termine del restauro del museo di Borsalino ad Alessandria, per celebrarne la riapertura ci sarà un evento molto bello che vede coinvolta la mia nuova collezione. All’interno del percorso museale sarà allestita una mostra in onore di Giuseppe Borsalino, fondatore dell’omonima azienda, con 22 miei abiti in esposizione. Inoltre una chicca: in una teca al centro della mostra, sarà esposto un gioiello chiamato First, in rappresentanza di tutti i momenti primi della vita di tutti noi.