Intervista a L’Aura: “Il contrario dell’Amore è un disco coraggioso, energico ed onesto”

“Il contrario dell’Amore” è il nuovo progetto discografico di Laura Abela, in arte L’Aura, pubblicato il 22 settembre 2017 per Time Records. L’artista manca dalle scene da ben sette anni e, dopo tre album ed una raccolta all’attivo, e numerose hit e prestigiose collaborazioni come quella con Nek, Gianluca Grignani e Laura Pausini (per citarne alcuni), è tornata con un disco intriso delle sue esperienze personali, dell’amore per la musica e di chi è oggi L’Aura.

“Il contrario dell’Amore” è composto da tredici canzoni a cui la cantante ha affiancato tre brevi racconti che narrano di tre donne: Mary Jane (come l’omonima canzone di Alanis Morissette, manifesto dell’Alt Rock al femminile anni ’90), Lucy (come la canzone-simbolo degli Anni ’60 “Lucy in The Sky With Diamonds” dei Beatles) e Lisa (da quello splendido ritratto Anni ’70 che è “Sad Lisa” di Cat Stevens). Tre alter ego che potessero narrare al posto di L’Aura i momenti cruciali che ha vissuto negli ultimi anni. Dal disco sono stati estratti due singoli: “I am an alcoholic” e “La meccanica del cuore”, che sono stati strasuonati dalle radio ed apprezzate da pubblico e fan.

Noi di Social Up! l’abbiamo raggiunta telefonicamente e L’Aura si è raccontata con sincerità e con entusiasmo, mettendo al primo posto la passione che ha per la musica e per il suo lavoro.

1) L’Aura torni sulla scena dopo quasi sette anni di assenza. Cosa è accaduto nella tua vita e come è cambiato il tuo rapporto con la musica?

La cosa più ovvia è che avendo avuto un bambino, la vita è cambiata completamente. Sicuramente faccio una vita più tranquilla adesso di quando ero più giovane. Poi il mio rapporto verso la musica non è cambiato. La musica è sempre stata il mio modo di comunicare agli altri quello che sentivo che ero e che vedevo per cui è rimasto tale l’amore.

2) “Il contrario dell’Amore” è il titolo scelto per il tuo nuovo album. Perché? Cos’è il contrario dell’Amore per L’Aura?

Il titolo è volutamente lasciato all’immaginazione, come tutte le negazioni, nel senso che ognuno poi ha una propria idea di amore e di contrario dell’amore, però di fatto la mia era una riflessione su quegli aspetti delle relazioni che abbiamo con le persone più care che sostanzialmente sono un po’ più difficili, fallimentari, complessi, negativi ecc.. È stata quella la molla per scrivere tante canzoni del disco per cui mi sono resa conto che è diventata più una riflessione su quel concetto lì.

3) L’album contiene tredici canzoni associate a tre racconti brevi. Come è nata questa idea?

Quest’idea è nata perché mi sono resa conto che avevo tanti pezzi tutti stile anni ’60 però non volevo fare un disco di pezzi dello stesso genere. Volevo prendere il meglio di tutte le cose che mi piacevano in quel periodo per cui per poter legare cose che apparentemente, magari, non centravano nulla ho creato questi personaggi, questi racconti e un mondo che sono legati alla mia vita. Spero di pubblicare presto i racconti in quanto i personaggi nascono proprio per dare una continuità a tutto il lavoro.

4)Si parlava anche di un musical: si farà?

No. Stiamo partendo con il live dopo tanti anni. Andiamo a passettini brevi. Io sono molto ambiziosa; l’immaginazione cavalca veloce ma il musical non è una cosa così fattibile. Magari un giorno, vedremo.

5) Nel disco canti in inglese ed in italiano. C’è un modo diverso di approcciarsi alla scrittura dei testi e alla musica nelle due lingue?

No. È esattamente lo stesso.

6) Se dovessi scegliere tre aggettivi per descrivere il tuo nuovo lavoro, quali sarebbero e perché?

Allora, è un lavoro coraggioso sicuramente perché se ne frega di quello che va in radio, anche se poi in radio sono andati benissimo i pezzi quindi alla fine non serve farsi delle pippe mentali. Alla fine, se una roba è bella, la radio la passa. È un lavoro energico perché sicuramente è molto più rockettaro dei miei dischi precedenti e poi lo definirei onesto perché è estremamente sincero dalla A alla Z.

7) Con questo disco sei andata controcorrente, prediligendo suoni fragili e delicati con note che sfiorano il genere folk. Ed il successo non è tardato ad arrivare. Te lo aspettavi?

No. Provando a trovare un’allegoria, ci sono donne che nascono bellissime come le fotomodelle e che quando si alzano la mattina devono far poca fatica in generale. Poi ci sono le donne normali come me ed io devo fare un sacco di fatica per riuscire ad ottenere i risultati estetici che riesce ad ottenere una che è già nata fotomodella. Lo stesso vale per la mia musica nel senso che io so che la mia musica è bella ma so che non è così usuale quindi so che devo faticare quattro volte quello che deve faticare una persona normale. Quindi, non ho nessuna aspettativa io nei confronti del mio lavoro. L’unica mia aspettativa è quella di avere l’opportunità di lavorare perché per me il lavoro è l’unico modo di far arrivare la musica agli altri quindi di non fermarmi mai di continuare ad insistere di continuare a buttare fuori cose belle buttar fuori informazioni. In questo senso non sono nata una fotomodella, però sono contenta e felicissima delle cose che ho del corpo che ho della voce che ho, ma non ho le gambe lunghe alte un metro e settanta.

8) Nella tua carriera, ci sono state importanti collaborazioni quale quella con Gianluca Grignani e con Laura Pausini. Che ricordo hai di quei periodi? Siete ancora in rapporti e/o si pensa a nuove collaborazioni?

Per ora non sto pensando a nuove collaborazioni, però penso sempre ovviamente con grande affetto a tutti gli artisti che mi hanno donato qualcosa che mi hanno aiutato a crescere che mi hanno fatto conoscere il loro mondo. Magari ci sarà qualche collaborazione dal punto di vista dei live, nel senso che ci sono dei concerti imminenti che a breve pubblicherò nella pagina.

9) Il buongusto ti accompagna non solo nella musica, ma anche nei tuoi outfit. Vestirsi per te è manifestare uno stato d’animo o seguire la moda del momento?

Io non guardo più le riviste di moda. Nel senso, l’ho fatto per tanti anni però devo dir la verità che mi sono resa conto che la mondanità non è per me. Io devo pensare a quello che voglio comunicare a quello che voglio dire e quello che vuol dire la musica. Una volta che la musica c’è, la musica dice che cosa vuole esprimere a livello visivo. C’è sempre la musica che comanda, non è mai l’aspetto visivo. Quindi, sono appassionata di design, mi piacciono le cose belle però non mi interessa più quello che piace alla massa. Se poi quello che piace a me piace anche agli altri sono felice ma se non piace agli altri pazienza, piace a me.

10) Si bada più alla sostanza e a più volersi bene, insomma..

Il giudizio degli altri diventa poco influente con l’età che avanza. L’età che avanza ha questo pregio. Quando sei giovane tendi molto a farti influenzare dagli altri, quando invecchi non te ne frega più niente perché oramai sei già quello che sei. E ricordo che mia madre me lo diceva quando ero più piccolo e io la guardavo ma, in realtà l’età ti consente di essere più sicuro di quello che sei quindi non hai bisogno di sentirtelo dire dagli altri.

11) Cosa c’è in programma per i prossimi mesi?

Tantissimo live e tantissima scrittura. Molta promozione. Ci sono delle cose televisive che si faranno a breve.

12) Farai instore?

Abbiamo già fatto degli instore, ma ci sarà un instore in Veneto e potrebbero saltarne fuori altri, ma a me piace fare gli instore solo se posso suonare altrimenti no. Io non sono un personaggio televisivo per cui non ho niente da insegnare agli altri. Io ho solo da imparare quindi non ho lezioni o benedizioni da dare. Io sono una musicista e sono su questa terra per suonare e basta. Questo è il mio compito.

Sandy Sciuto