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Intervista a Ianez: “Sono un osservatore compulsivo, mi piace raccontare il presente”

“Analisti ne abbiamo?” è il nuovo singolo di Ianez. Un brano pungente, attualissima riflessione sui fenomeni del web che diffondono fake news a macchia d’olio alimentando (o cavalcando?) il malcontento generale. 

Fuori anche il videoclip realizzato da Antonella Giuliano, che accompagna il brano. L’abitacolo di un’auto diventa un contenitore di passeggeri fastidiosi e agitati che, protetti da un inscatolamento su ruote, commentano ciò che s’intuisce vedano al di là dei vetri. Il conducente è lo stesso Ianez, che viene coinvolto dai passeggeri ritrovandosi al centro di selfie e in accese discussioni tra passeggeri. 

“Una metafora per descrivere l’approccio scriteriato al social, la rabbia degli annoiati, l’egocentrismo che alimenta giudizi superficiali per un protagonismo da cinque minuti.” – Racconta l’artista – “In un ambiente in cui le fake news trovano terreno fertile e diventano alimento per dita pronte alla diffusione.”

Ianez, dopo i primi due singoli Siamo stati noi” e “Piscina (anche il mare si scorda di te)” esce “Figli delle sberle”, ma è con “Blu” un brano di denuncia contro la violenza sulle donne che Ianez definisce il suo personale genere musicale. 

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Dopo New Blackun brano distopico, che percorre le affollate strade del degrado sociale e politico e “Minerva”, una canzone onirica e romantica, Ianez si presenta con il suo ultimo singolo Analisti ne abbiamo?

Partirei dal nuovo singolo: “Analisti ne abbiamo”, come è nato?

“Analisti nasce da una: ”analisi” della contemporaneità, del mondo virtuale che ci circonda e ci vede impegnati ogni giorno in improvvisazioni di arti e mestieri nella continua ricerca di avvalorare la nostra “indiscutibile” ragione assoluta.”

Il testo è una critica scanzonata e senza mezzi termini ai tuttologi, ma anche alla società e ai social che ne danno voce?

“La critica è rivolta più che altro ad un approccio maleducato al social ma il social resta semplicemente un mezzo, siamo noi a decidere che utilizzo farne, quanto tempo dedicargli e soprattutto come vogliamo apparire. Il social è show.”

Che rapporto c’è tra New Black e Analisti ne abbiamo?

“Diciamo che la forma mentis è stessa, sono i medesimi individui che ritroviamo nei brani, quelli che si possono sentire attori protagonisti vittime principalmente del proprio protagonismo. C’è il collegamento della “parte peggiore” del web, della società, i rappresentati di un’epoca che vive il suo medioevo in digitale.”

Esigenza di riflessione o è una vocazione a un tipo di musica di denuncia?

“Attitudine!!! Sono un osservatore compulsivo e mi piace raccontare il presente, non saprei di cos’altro scrivere. Penso sia uno dei ruoli dei un artista quello d’immortalare frammenti di storia, perché tutto questo un giorno sarà passato e solo allora riusciremo a comprendere meglio cosa stiamo vivendo oggi.”

Penso anche a Blu… Quanto è importante dare voce a certe tematiche così delicate e al tempo stesso imponenti?

“È fondamentale che le lotte per una società futura migliore sia parte integrante dell’arte, è la storia che ce lo insegna. Le lotte non sono mai di genere, così come lo sono le conquiste, i diritti umani ed è giusto che un tema come la violenza sulle donne sia portato avanti da tutti.”

Il sound dei vostri brani è una mescolanza di generi, come ricercate la sonorità giusta?

“Arriviamo tutti da generi diversi, chi dal metal, dal rock, dal funky. Ci piace mescolare sonorità anni 80 a strutture e beat moderni. Dedichiamo tantissimo tempo alla ricerca di suoni attraverso centinaia di ascolti per fare in modo di essere riconoscibili.”

Quali sono i progetti futuri?
“Abbiamo già pronto il prossimo singolo e stiamo lavorando ai 2 brani inediti che andranno a completare l’album che speriamo di riuscire a completare nei prossimi mesi.”

Benito Dell'Aquila