In occasione dell’uscita del suo primo fumetto abbiamo avuto la possibilità di scambiare quattro chiacchiere con Antonella Arpa, in arte Himorta, la donna in costume più amata e seguita d’Italia. È conosciuta dal grande pubblico per aver vestito i panni di oltre duecento personaggi tra videogames, manga, serie tv, cartoni animati e personaggi cinematografici. La passione per il mondo del cosplay e del fumetto l’hanno portata fino a Canale 5, dove fa parte del salottino di Avanti un altro e interroga i concorrenti sul mondo fumettistico. Da dicembre è disponibile in tutte le librerie il suo primo fumetto “La carta del fuoco”, un’opera davvero originale con cui l’autrice si appresta a conquistare i suoi fan e non solo. Scopriamo insieme qualcosa di più su questa affascinante artista e sul mondo del cosplay, dei manga e del fumetto.
Come ti sei avvicinata al mondo del cosplayer e del fumetto?
Ho sempre letto fumetti fin da bambina. Ho imparato proprio a leggere grazie ai fumetti, attendevo il mercoledì in edicola per comprare Topolino ed esercitarmi. Crescendo è subentrata anche la passione per i manga. A causa della morte del mio personaggio preferito di One Piece, Ace, ho deciso di rendergli omaggio vestendomi come lui. E così ho cominciato a fare cosplay e non mi sono più fermata!
Qual è il costume a cui sei più affezionata e perché?
Sono molto legata alla Sirenetta. Non solo per una somiglianza fisica, ma mi ci rivedo tanto. È una donna che sfida le leggi della natura per amore.
Quanta ricerca c’è dietro la scelta di creare un determinato costume?
C’è una ricerca molto minuziosa di materiali, tessuti, colori, parrucche e acconciature. Considero il cosplay una vera e propria arte.
Hai presentato il tuo primo fumetto intitolato “La carta del fuoco” al Taranto Comix. Che emozioni hai provato?
È stato bellissimo incontrare i fan. La pandemia mi aveva un po’ privata del contatto umano, è stato meraviglioso. Ho ricevuto tanti complimenti per “La Carta del Fuoco”, sono felice che il mio fumetto stia piacendo.
Da dove nasce l’ispirazione per questo fumetto?
È una storia molto autobiografica. È un fumetto pensato per i fan, infatti sono loro stessi, assieme a me, i protagonisti. C’è moltissimo di me ne “La Carta del Fuoco”. Numerose tavole sono dedicate alla mia passione per il calcio, per il Lucca Comics, per Napoli.
Che ruolo ha secondo te la cultura manga e del fumetto in Italia?
Fino a 10 anni fa i manga erano ancora un tipo di lettura di nicchia. Ora il manga è quasi considerato pop tra i giovani. Sicuramente l’accesso ad internet, e dunque al mondo, ha favorito questo interesse crescente.
Cosa ti aspetti dall’anno nuovo?
Mi auguro di continuare a fare cosplay e, perché no, uscire con il secondo volume de “La Carta del Fuoco”. Vedremo!