FASHIONCLASH 2017

Intervista a Daria D’Ambrosio: una giovane stilista da tener d’occhio

Supportiamo i giovani fashion designer della moda italiana e scopriamo insieme chi è Daria D’Ambrosio. Fidatevi, se non la conoscete ancora, sentirete molto parlare di lei.

La giovane stilista campana Daria D’Ambrosio è elegante, dalla sacralità impeccabile e senza tempo, amante del drappeggiato, della manipolazione del tessuto e del volume, caratteristiche sempre presenti nelle sue collezioni. Ha da sempre coltivato uno spiccato interesse per la moda e dopo gli studi classici si è trasferita a Firenze per frequentare il Polimoda, un istituto italiano famoso per i suoi corsi di fashion design.

Vi ha incuriositi? Scopriamo chi è Daria D’Ambrosio e cos’ha in programma per il futuro dopo aver partecipato alla 10° edizione di Fashionclash!

THE CIRCLE, Daria D’Ambrosio

Come hai iniziato a cucire e disegnare abiti? Da dove è nata la passione per la moda?

Ho sempre sviluppato un interesse verso il mon­do religioso e sacro. Dopo essermi diploma mi sono trasferita a Firenze per intraprendere gli studi per diventare una fashion designer presso l’istituto Polimoda. Il drappeggio e la manipolazione del tessuto sono stati sempre delle tecniche affascinanti ed è grazie a loro se ora so utilizzarli al meglio nelle mie collezioni.

Come crei una collezione? Parlaci del tuo processo creativo.

Ho sempre voluto esprimere la mia creatività attraverso forme d’arte. Generalmente parto da idee legate a delle immagini, sensazioni che mi ispirano. Dopo una breve ricerca sviluppo da subito i volumi attraverso il drappeggio e lavorazioni su manichi­no per poi elaborare e realizzare l’intera collezione personalmente. Ogni abito deve essenzialmente esprimere l’idea, il tema che ho in mente per far in modo che il pubblico lo veda con i miei occhi.

THE CIRCLE, Daria D’Ambrosio

Parlaci della tua ultima collezione: “THE CIRCLE”.

“THE CIRCLE” rappresenta il tempo come una ruota nella quale tutti gli esseri rinascono e muoiono, ricreando le loro forme originali. Un movimento che va all’infinito dove il tempo è la forza principale dell’universo, che genera e distrugge tutto. Questa stessa forza l’ho voluta “applicare” nella mia collezione: le forme circolari degli abiti rappresentano la vita che nasce, cresce, finisce e rinasce di nuovo più forte. I tessuti rappresentano la natura ciclica, infatti sono stati ripresi e reinterpretati da collezioni precedenti rinforzando l’idea della visione ciclica del tempo. Il tutto appare in una visione naturalistica caratterizzata da una alternanza continua tra nuovo e vecchio, passato e presente, morte e vita.

Proprio per questa ragione le mie collezioni non hanno pubblico di riferimento specifico, ne un limite di età o genere.

THE CIRCLE, Daria D’Ambrosio

Chi oggi o nel passato secondo te è stato uno Stilista con la S maiuscola?

Un brand che mi piace molto è “Valentino”, credo che l’attuale direttore creativo (Pierpaolo Piccioli) sia riuscito a mixare uno stile ultra-contemporaneo a quello super elegante e femminile che da sempre contraddistingue il brand.

Che tipo di stilista ti definiresti oggi e che stilista vorresti diventare domani? Quali sono le tue aspirazioni?

Credo di essere una stilista che guarda all’eleganza del passato con una visione che è sempre focalizzata

sull’attualità e sul futuro. Nonostante questo, non mi pongo piani a lungo termine per il futuro, trovo più affascinante vivere il pre­sente e attualmente sto iniziando a sviluppare la mia prossima collezione.

THE CIRCLE, Daria D’Ambrosio

Qual è il futuro della moda secondo te dopo il Covid-19?

La moda dopo il Covid-19? Sicuramente cambieranno molte cose, specialmente le presentazioni delle collezioni e le fashion week. Quello che mi auguro è che sarà possibile dare una maggiore visibilità ai giovani designers che da sempre sono poco supportati.

Cosa consiglieresti a chi vuole lavorare nel mondo della moda o diventare fashion designer?

Consiglio di avere sempre una buona formazione di base, studiando e facendo molta pratica e credere sempre in sé stessi!

Silvia Menon