Intervista a Cargo: in Viole racconto la malinconia del perdersi

Valerio Giovannini, in arte Cargo, è un cantautore e producer romano. Passioni diverse convergono in lui, dalla musica cantautorale italiana a quella elettronica, fino all’architettura. Cargo è tutto questo e molto di più. Noi di Socialup abbiamo scambiato con lui quattro chiacchiere in occasione dell’uscita nei digital store del suo singolo Viole

Come nasce il tuo nome d’arte? Quale significato ha?

Quando si stava prospettando l’idea del progetto solista era un periodo in cui viaggiavo molto per motivi di lavoro, e mi ritrovavo spesso a passare tanto tempo in aeroporto. Prima di entrare a Fiumicino è presente un grande cartellone con scritto Cargo, mi è piaciuto subito e ho iniziato a salvare i miei progetti musicali sul pc con questo nome. Da lì non l’ho più cambiato.

Nel 2021 sei salito sul palco del concerto del Primo Maggio di Roma, che effetto ti ha fatto calcare un palco così importante?

È stata un’esperienza incredibile, non solo il giorno del concerto ma tutto il mese che l’ha preceduto, iniziato con la scoperta di essere entrato nei primi 50 semifinalisti. È veramente gratificante vedere in qualche modo un tuo lavoro essere riconosciuto. Se mi guardo indietro provo un po’ di nostalgia perché è stato un periodo fantastico e sono onorato di aver avuto l’opportunità di far parte di un evento così importante con la mia musica.

Il tuo primo singolo si intitola “Viole” e racconta la malinconia del perdersi. È basata su un’esperienza autobiografica? Dove hai trovato l’ispirazione?

Il testo non è basato su un’esperienza personale, ma le canzoni possono essere lette in tantissimi modi, ognuno ha il suo. Quello che mi arriva dalle canzoni quando le scrivo, a meno che non si tratti di un’esperienza vissuta, non è tanto il messaggio letterale quanto la carica emotiva che generano. Non so da dove viene l’ispirazione, è qualcosa che si innesca da dentro, che poi diventa musica e solo dopo diventano parole, come riflesso di quello che i suoni mi tirano fuori.

Nel videoclip del brano sei da solo in un liceo, in un campo da basket e in una palestra di arrampicata. Perché proprio questi luoghi?

Volevamo trasmettere questa sensazione di smarrimento, e la figura di un addetto alle pulizie che rimane da solo con se stesso all’interno di questi luoghi, che invece siamo sempre abituati a vedere molto “vivi”, ci sembrava perfetta per trasmettere questa emotività.

 

Che musica ascolti? I tuoi artisti preferiti e fonte di ispirazione chi sono?

Ascolto veramente di tutto, dalla techno al jazz. Artisti internazionali direi musicalmente i Tame Impala, in Italia su tutti Giorgio Poi.

Quali sono i tuoi progetti futuri? Ci anticipi qualcosa?

Sicuramente pensare alle canzoni che verranno, forse anche a breve uscirà qualcosa, ci stiamo lavorando. E poi spero il prima possibile di iniziare a suonare live, stiamo infatti iniziando a preparare un tour di almeno sei date che sarà finanziato dal Nuovo Imaie, come primo premio del contest 1MNEXT2021.

 

Il tuo sogno nel cassetto?

Giocare allo Stadio Olimpico e fare un gol sotto la curva Nord. Nazionale Cantanti sono qui, chiamatemi!!

 

 

 

Eleonora Corso