Giovani, talentuosi e orgogliosamente materani, i Gaze of Lisa sono una band composta da Pierdomenico Niglio, Carmelo Fascella e Damiano Niglio. A fine marzo hanno pubblicato il singolo Bilancia, che anticipa l’uscita del loro primo album “Sinomini Contrari”. Si tratta di un brano dalle sonorità rock, con una spiccata componente elettronica e un testo improntato su un’interessante riflessione. Curiosi di saperne di più? Noi di Socialup abbiamo avuto la fortuna di intervistarli e possiamo assicurare che i Gaze of Lisa sono stati davvero una piacevole scoperta.
Gaze of Lisa: da dove nasce il vostro nome e quale significato ha?
Il nome fa riferimento allo sguardo della Monna Lisa, motivo per cui, la pronuncia di “Lisa” è all’italiana e non all’inglese.
Bilancia è il vostro nuovo singolo, un brano contro le omologazioni che ha come fine quello di raccontare la triste storia di chi non riesce a riconoscersi all’interno di un unico gruppo di appartenenza e a vivere nella cosiddetta zona grigia. Anche voi vivete questo destino?
Probabilmente un po’ tutti viviamo in una zona grigia, c’è chi se ne rende conto e chi no. Siamo perfettamente consapevoli di esserci dentro in molte circostanze che riguardano il nostro modo di agire, di pensare e di essere.
Vi è mai capitato di sentirvi inadeguati per non aver saputo prendere una decisione netta e aver scelto di rimanere “nel mezzo”?
Inadeguati no. Il decidere (e sottolineiamo decidere) di restare nel mezzo è una scelta spesso molto complessa. Paradossalmente in molti contesti è più facile schierarsi là dove hai già altre persone pronte a pensarla come te. Essere nel mezzo significa anche saper trarre delle proprie conclusioni, saper vedere il buono e il marcio degli estremi e sintetizzarli in un punto di vista personale.
Cosa rispondete a chi dice che stare nel mezzo è qualcosa di negativo che comporta una non presa di posizione?
Di leggere la risposta precedente.
Quale ricchezza ha chi sceglie di andare contro i canoni e che invece trova il suo posto tra le infinite sfumature che ci sono tra il bianco e il nero?
Il bianco e il nero hanno delle tonalità precise e non possono essere diverse, il grigio può averne molteplici. La ricchezza sta proprio in questo, nella personalità e nell’autenticità, che non significa necessariamente andare contro i canoni, ma certamente avere una propria identità.
Bilancia anticipa il vostro primo disco, in uscita questo autunno. Ci rivelate qualche dettaglio rispetto a questo progetto?
Siamo stati affiancati da Valerio Gaffurini, che è co-produttore del disco. È stata una bellissima esperienza poter avere un parere e anche un intervento esterno sui nostri brani.
La grande differenza rispetto all’Ep Hidden, uscito nel 2018, è certamente l’essere passati a scrivere in italiano. Abbiamo ascoltato molta musica italiana in questi ultimi anni cosa che generalmente non facevamo troppo prima, dai cantautori a band anni “90/00. Musicalmente parlando invece le influenze sono state moltissime, particolarmente importanti i Radiohead e Moderat per la parte elettronica e il genere shoegaze/post rock soprattutto per il sound delle chitarre.