Intervista a Arianna Fontana: la numero uno dello short track italiano

Arianna Fontana è una pattinatrice ed è una leggenda nel mondo dello short track. È  l’atleta italiana più giovane ad aver vinto una medaglia olimpica (Torino 2006), a soli 15 anni. Da allora non ha mai smesso, diventando l’atleta più medagliata del suo sport, vincendone ben otto (record attualmente condiviso con Victor An e Apolo Ohno).

Lo short track è una disciplina poco conosciuta in Italia. Riusciresti a descriverla brevemente?
Tradotto letteralmente è “pattinaggio di velocità su ghiaccio in pista corta”. È uno sport di pura velocità energia ed adrenalina.

Fonte: FoxSport

La tua carriera è iniziata da giovanissima e hai collezionato molte medaglie. Ma cosa ti ha spinto a praticare questo sport?
Tutto è iniziato un po’ per gioco, mi piaceva stare in compagnia di tutti i ragazzini che pattinavano quando ho iniziato e quello è stato il motivo che mi ha fatto piacere, poi innamorare e appassionare di questo sport. Più avanti crescendo, capendo la grande opportunità che avevo, ho capito che potevo trasformare la mia passione in una vera e propria professione.

Dopo il bronzo all’esordio a Torino 2006 sei diventata portabandiera a Pyeongchang 2018, chiudendo un cerchio. A quale gara (o vittoria) sei più legata? Perché?
Ho iniziato presto e da allora ho tante belle gare nel cuore, in alcune delle quali non ho vinto, ma ho provato emozioni incredibili che mi hanno dato quella confidenza che mi serviva per raggiungere il gradino più alto del podio. Il mio primo Europeo, dove sono arrivata alle spalle del mio idolo Eugenia Radanova, due anni dopo le posizioni si sono invertite; qualifica olimpica per Sochi 2014 quando ho provato un sorpasso, quasi ci riuscivo, sulla campionessa olimpica in carica sui 500m che sembrava imbattibile e irraggiungibile; vincere il mio primo mondiale, arrivare terza alle olimpiadi sui 1000m, la distanza che ho sempre faticato ad affrontare.

Sia dopo le Olimpiadi di Sochi e quelle di Pyeongchang hai deciso di prenderti una pausa. Come mai hai deciso di fermarti?
Dopo Sochi ho continuato e quella stagione è stata una delle più difficili della mia carriera. Non avevo motivazioni, obiettivi, entravo in pista contro voglia, cosi la stagione successiva ho deciso di staccare per capire se continuare per altri quattro anni era quello che volevo. Quella pausa, e questa dopo Pyeongchang sono servite per staccare la mente e il corpo, dopo tutti questi anni in attività, dopo aver vinto tutto quello che volevo vincere, non ho bisogno di essere al 100% per ogni singola gara, ma per quella più importante della stagione.

Ti conosciamo come una campionessa nel pattinaggio, ma chi è Arianna nella vita di tutti i giorni?
Mi piace starmene sul divano a guardarmi qualche serie tv; mi piace sperimentare in cucina; stare all’aperto, vicino all’acqua preferibilmente: passare più tempo possibile con famiglia e amici, magari con qualche bel pranzo e seratina quando possibile.

Il pattinaggio è la tua grande passione, ma di che cos’altro non puoi fare a meno?
Quando sono in Florida, io ed Anthony cerchiamo sempre l’occasione giusta per andare a pescare, lo trovo molto rilassante e allo stesso tempo è una sfida con me stessa e qualsiasi pesce abbocchi all’amo… chi vincerà?

Hai vinto tutto ciò che è possibile vincere nello short track (titolo italiani, europei, mondiali e olimpici). Qual è il tuo prossimo obiettivo?
Essere l’atleta più medagliata nella storia dello short track, ora sono a pari merito con due uomini a quota 8.

Tommaso Pirovano