In viaggio con Social Up, alla scoperta di Teglio

Teglio, in provincia di Sondrio, è una delle perle della bellissima ed incontaminata Valtellina.

La patria dei pizzocheri

Famosa in tutta Italia, e non solo, per le sue antichissime coltivazioni di grano saraceno, che da 4 secoli vengono tramandate di generazione in generazione. E’ grazie a questo tipo di coltura, divenuta residuale nel resto d’Italia, che Teglio è un’eccellenza culinaria per il nord Italia e non solo. Teglio è infatti la patria dei pizzoccheri. Sono una pasta lunga fatta mescolando quattro parti di farina di grano saraceno ed una di farina bianca, unita alle patate e alla verza e condita con formaggio Casera e burro.  Nel 2002 è nata l’Accademia del Pizzocchero di Teglio, che oltre a custodire i segreti di questa pietanza e certifica sul proprio sito internet la qualità dei piatti serviti nei ristoranti associati all’Accademia. La coltura del grano saraceno, che qui ancora viene praticata, ha considerevolmente modificato il paesaggio. Molti sono infatti i campi coltivati che si possono ammirare lungo la valle. Alcuni mulini, come ad esempio l’Antico Mulino Menaglio, tipico esempio di un antico mulino ad acqua, possono essere visitati dagli avventori.

Palazzo Besta

Si trova all”interno del borgo ed attualmente ospita  un museo all’interno del quale sono presenti molti affreschi del Cinquecento.

L’Antiquarium tellinum è invece un piccolissimo museo, fondato nel 1965, posto all’interno del Palazzo Besta, Raccoglie una collezione di incisioni che raccontano la storia di questi antichi luoghi montani.  A partire da Palazzo Besta è possibile inoltre andare alla scoperta di massi incisi ancora visibili al di fuori del museo, nella zona di Somasassa o nella frazione di Cà Branchi, che si trovano vicinissimi a Teglio.

La Torre “de li beli miri”.

E’ uno dei simboli di questo borgo montano,  ciò che rimane del castello medievale, più volte distrutto e ricostruito, che in. antichità dominava la valle. Non lontano dalla Torre si trova la chiesetta di Santo Stefano risalente all’Alto Medioevo, che rappresentava un tempo la cappella del castello. Grazie alla sua posizione dominante, sembra che in antichità la Torre servisse per comunicare con gli altri castelli con fuochi e specchi solari.

Piazza Sant’Eufemia

Si trova al centro del borgo ed è il cuore pulsante della vita degli abitanti di questo luogo. Sulla piazza affaccia l’armonioso complesso della cattedrale tellina dedicata alla santa patrona, Eufemia appunto, la cui facciata, grazie al rosone in marmo ed allo scenografico portale, meritano assolutamente di essere ammirati.

Una posizione strategica

A Teglio bisogna recarsi con la propria auto. Ma un pò per tutta la zona della montagna, a mio avviso, è così. Teglio però può essere una buona “base” per le proprie vacanze. Lontano dal traffico e dalla confusione, si trova ad un’ora di auto circa da Livigno, Bormio e dalla Svizzera. Intorno, le molteplici valli della Valtellina possono regalare giornate piacevoli per tutti coloro che hanno voglia di trekking e di stare all’area aperta. Moltissimi i percorsi, di tutti i tipi e le difficoltà, per divertirsi con le mountain-bike o semplicemente a piedi. E’ possibile inoltre praticare altri sport come il rafting, il volo in deltaplano e l’equitazione.

Teglio è il luogo perfetto dove rigenerarsi tra le montagne verdi della Valtellina. Un luogo dove trascorrere le proprie vacanze con gli amici, la famiglia, i bambini piccoli o semplicemente il proprio partner. Sarà difficile annoiarsi, o non aver nulla da fare. E se un giorno deciderete di riposare il vostro corpo stanco dai giorni di trekking, ricordatevi che potrete riprendere con facilità le energie perse, perché tra queste montagne si mangia benissimo. Oltre ai pizzocheri, gli sciatt (croccanti frittelle di grano saraceno che al loro interno nascondono un cuore morbido di casera) sono uno dei piatti che dovete assolutamente assaggiare. Insieme ovviamente ai dolci di grano saraceno, ai Taroz, alla bresaola, alla slinzega, ed ai formaggi tipici (come il casera ed il bitto).

 

Sharon Santarelli