In Romanzo italiano gli scrittori svelano chi sono stati, estasiando

Può il luogo in cui si è nati, cresciuti e in cui alcuni sono rimasti riuscire a determinare l’identità di uno scrittore?
È attorno a questa domanda che ruota il nuovo esperimento televisivo approdato su Rai Tre prima della fine del 2019 dal titolo “Romanzo italiano”.

Nato da un’idea di Camilla Baresani e Paolo Giaccio, “Romanzo italiano” è un viaggio attraverso l’Italia durante il quale Annalena Benini si ferma nelle regioni o città italiane che hanno dato i natali a scrittori contemporanei.

Il programma ha una struttura abbastanza semplice. Ogni puntata è ambientata in una regione diversa. In circa un’ora, Annalena Benini conversa con gli scrittori appartenenti a quella regione o a quella città talvolta passeggiando, talvolta sedendo su una panchina mentre la bellezza dei luoghi, la ricchezza paeaggistica, le caratteristiche del luogo sono cornice dei dialoghi e allo stesso tempo protagonisti.

Sono 29 in tutto gli scrittori che hanno aderito al programma, con qualche no ricevuto da alcuni autori che hanno richiesto un compenso per esserci. I più importanti, ossia quelli che hanno lasciato un segno nella letteratura italiana contemporanea, hanno vinto premi, hanno inventato un modo nuovo di dire le cose e sono riusciti ad entrare nelle vite dei lettori, ci sono.

Silvia Avallone, Donato Carrisi, Teresa Ciabatti, Diego De Silva, Francesco Piccolo, Fabio Genovesi, Paolo Giordano, Marco Missiroli, Antonio Scurati e Sandro Veronesi sono solo alcuni degli scrittori che puntata dopo puntata si susseguono svelandosi alla Benini tra scrittura e luoghi amati.


La forza del format è di essere l’ennesima scommessa per la Rai di portare un prodotto culturalmente interessante. Non più il racconto di quello che fu o di quello che potrà essere, ma al centro la cultura costruita dagli scrittori di questi anni.

La Annalena Benini è abbastanza brava nel carpire anche ciò che gli autori non dicono e di certo il ritorno nei luoghi in cui sono nati e si sono formati dà agli scrittori anche la possibilità di ricordare chi sono stati e cosa sono diventati tra aneddoti, nostalgie o fierezza di avercela fatta.

Ogni episodio di “Romanzo italiano” si rivela essere un dialogo intenso e piacevole sul bene della scrittura, sull’importanza delle origini e su quanto sia necessario non rinnegare mai le proprie passioni ed ambizioni.
Annalena Benini ha dichiarato: «Sono stata coinvolta in questa grande avventura, ma è stato un bel lavoro corale condividendo il peso di ogni singola scelta autoriale, sempre in giro con la troupe e le telecamere, scrivendo e seguendo ogni passaggio».

“Romanzo italiano”, così, è una scelta vincente per una tv generalista che non si arrende al trash, alle mode del momento e al gusto di fare cultura partendo da chi ogni giorno prova a rendere felici lettori e lettrici scrivendo un libro, frutto di ispirazione ma anche di chi è stato.

Sandy Sciuto