Il mistero delle bare spostate – L’enigma dell’isola Barbados

Uno dei misteri più sconvolgenti legati al mondo del soprannaturale è, senza ombra di dubbio, l’enigma di alcune bare spostate inspiegabilmente da una forza misteriosa in una cappella di famiglia sita in una nota isola dei Caraibi, l’isola di Barbados.

Stando ai fatti, per molti anni delle forze invisibili hanno ripetutamente profanato una tomba di famiglia. La famiglia che la possedeva alla fine fu costretta ad abbandonarla e soltanto così le spoglie mortali dei loro defunti riuscirono a riposare in pace. Tutto ebbe inizio nel 1808 quando la famiglia Chase, una famiglia di piantatori di zucchero e schiavisti, acquistò la tomba realizzata in pietra e sigillata da una lastra di marmo.

La cappella era posta in un’insenatura delle scogliere che danno sulla baia di Oistin. Quando la famiglia ne entrò in possesso, però, la tomba era già occupata da una bara di legno contenente le spoglie mortali della signora Thomasina Goddard, la precedente proprietaria. Nel giro di un anno la tomba fu utilizzata due volte per affidarvi i piccoli Mary Ann e Dorcas, due figli dei coniugi Chase. Nel 1812 anche Thomas, il padre, morì e otto uomini portarono a spalla la pesante bara di piombo fino alla cappella. Ma quando la tomba venne aperta, i partecipanti al rito funebre rimasero impietriti dalla sorpresa e dall’orrore poiché la bara della signora Goddard era al suo posto ma le bare dei due bambini erano in piedi poggiate contro una parete.

La cosa sconcertante fu che non vi erano segni di alcuna violazione. I portatori del feretro risistemarono le due piccole bare al loro posto e sistemarono la bara di Thomas Chase accanto alle altre. Alla fine la lastra di marmo venne accuratamente sigillata con del cemento. Quattro anni più tardi vi ritornarono per seppellire un parente della famiglia Chase e trovarono i sigilli perfettamente intatti. Ma l’identico spettacolo di profanazione, a cui avevano assistito quattro anni prima, si parò davanti ai loro occhi increduli e scioccati.

Le bare furono di nuovo sistemate, ma ormai la tomba era diventata l’argomento di discussione dell’isola intera. Due mesi dopo altre due bare trovarono posto nella tomba e vi trovarono sempre lo stesso disordine delle volte precedenti. La cosa si ripetè nel 1819 in occasione dell’ennesima sepoltura. La cosa strana era che la cassa della signora Goddard era l’unica che rimaneva sempre indisturbata, il che escludeva che le cause potessero essere attribuite ad inondazioni o terremoti.

La cappella venne controllata decine di volte, accertando che l’ingresso era soltanto uno e che ogni volta i sigilli di cemento erano intatti scartando così l’ipotesi di una possibile intrusione dall’esterno. Il governatore dell’isola, Lord Combermore, una volta fatta sigillare nuovamente la lastra tombale volle imprimere sul cemento ancora fresco il suo sigillo personale. Il 18 aprile del 1820 chiese al pastore della vicina chiesa di aprire la tomba; la scena fu sempre la stessa, tutte le bare giacevano disordinatamente a terra tranne quella della signora Goddard. Non vi erano impronte sulla sabbia e il sigillo apposto da Lord Combermore l’anno precedente era perfettamente intatto.

I Chase non riuscirono a sopportare oltre e trasferirono tutte le bare di famiglia nel cimitero di Christ Church dove furono tumulate in una cerimonia collettiva. Alla storia delle bare si interessò Sir Arthur Conan Doyle, creatore del personaggio di Sherlock Holmes e lui stesso investigatore del mondo del paranormale. Formulò l’ipotesi che alcune forze soprannaturali si accanissero contro le bare poiché erano realizzate in piombo, quindi ritardavano la decomposizione naturale dei corpi e, secondo lui, Thomas Chase non era affatto morto di morte naturale ma che in realtà fosse morto per suicidio.

redazione