Il conflitto tra Spider Man e Peter Parker al centro di Far Frome Home – La nostra recensione con spoiler

I film di Spider-Man sono un po’ come le patatine fritte. Più ne guardi e più ne vuoi guardare, non ti stanca mai ed è sempre piacevole.

Scrivere un film sull’arrampicamuri più famoso di New York in teoria non è nemmeno complicato.

Prendi un protagonista impacciato e inesperto, una zia amorevole, l’immancabile interesse amoroso e peschi a caso tra la moltitudine di nemici del personaggio. Mescoli bene il tutto insieme alla giusta dose di simpatia e spensieratezza,  e il gioco è fatto. In casa Marvel hanno fatto le cose in grande, inserendo il personaggio di Peter Parker nelle dinamiche del MCU come meglio non si poteva, e hanno costruito un percorso ben marcato per il personaggio.

  • LO SPIDER-MAN PIÙ MATURO DI SEMPRE

Spider-Man: Far From Home è, prima di tutto, una nuova tappa che il supereroe interpretato da Tom Holland deve percorrere. Questo Peter Parker è figlio degli eventi di Infinity War ed Endgame,  e deve affrontare le conseguenze di quanto avvenuto.

È profondamente maturato come supereroe, ma resta ancora il ragazzino innocente ed entusiasta visto in Civil War e in Homecoming. Ed è proprio questo dualismo tra il Peter studente e lo Spider-Man Avenger il perno attorno a cui ruota il film, in cui a fare da comprimari d’eccezione troviamo due veterani della saga Marvel come Happy Hogan (Jon Favreau) e Nick Fury (Samuel L. Jackson). I due, presenti sulle scene sin dal primo “Iron Man”, sono il bastone e la carota di Peter. Fury (indipendentemente da quanto rivelato nella seconda scena dopo i titoli di coda) è severo e mette continuamente in discussione le sue scelte, Happy invece lo incoraggia svolgendo, come meglio può, il ruolo di mentore in sostituzione di Tony.

Il processo di maturazione raggiunge il suo apice al termine del film, nella prima scena dopo i titoli di coda. Adesso che l’identità di Spider-Man è stata rivelata, i possibili risvolti sono molteplici, anche grazie alla seconda scena post credits in cui vediamo che gli Skrull sono ancora parte attiva delle vicende del MCU. Gli alieni mutaforma sarebbero gli alleati perfetti per aiutare Peter ad ingannare il mondo per poter preservare la sua identità segreta, troppo semplice no? Vedremo Peter affrontare questo problema, con tutte le conseguenze che comporta, un po’ come fece Tony Stark nel corso della trilogia a lui dedicata? Sarebbe molto interessante, data l’importanza del loro rapporto nel corso delle avventure dell’Uomo Ragno.

  • UN MYSTERIO QUASI PERFETTO

Jack Gyllenhall è stato esemplare, interpretando un bel villain, che non ha bisogno di troppe spiegazioni e che anche da morto colpisce dritto il bersaglio. Cercava una sorta di vendetta nei confronti di Tony Stark, che gli aveva portato via tutto, e l’ha trovata, sbugiardando il suo protetto. Il Mysterio visto in questo film è il villain che Iron Man non ha mai avuto, la sua nemesi, a causa di un passato burrascoso. È questo è forse il suo più grande difetto.

Sa di già visto, nel 2017, in Spider-Man: Homecoming. Un uomo a cui Tony Stark ha rovinato la vita cerca di prendersi ciò che, a suo dire, gli spetta e trova sulla sua strada Peter Parker. Come detto il rapporto tra i due è il cardine dello Spider-Man targato MCU, ma diciamo che in fase di scrittura del villain sono andati sull’usato sicuro.

Quentin Beck è comunque un bel personaggio, tanto intelligente quanto folle ed eccentrico. La scena nel bar, in cui viene rivelato al pubblico il suo grande inganno, ha un non so che di particolare che da una caratterizzazione ben precisa alla vena folle sua e della sua banda di seguaci. È una sorta di Conte Olaf in salsa Marvel.

Come il Thanos di Infinity War, è mosso da nobili intenti che però si basano su presupposti tutt’altro che condivisibili e che precedono metodi di esecuzione catastrofici.

Quentin Beck però non è Mysterio, è solo l’interprete di un ruolo che in futuro potrebbe essere preso da qualcun altro, dato che la tecnologia utilizzata per creare le illusioni è ancora in circolazione. E allora un ritorno del personaggio non è nemmeno tanto azzardato, specie se dovessero essere fondati i rumors sull’introduzione dei Sinistri Sei nel terzo capitolo. Contando Mysterio, i potenziali membri dell’organizzazione già presentati sono almeno quattro, prendendo in considerazione anche l’Avvoltoio, Scorpion e Shocker, a cui si aggiungerebbe probabilmente anche Norman Osborn, magari nelle vesti di Iron Patriot. Si chiuderebbe un cerchio, ma qua stiamo divagando.

Mysterio è un villain ben riuscito? Si, rispetta gli standard attuali del franchise, ma prima di incoronarlo come migliore di sempre, ci penserei su due volte.

  • RIFERIMENTI, CITAZIONI E EASTER EGG COME SE PIOVESSERO

Nei film Marvel questi elementi non mancano mai, con Spider-Man spesso si esagera (nell’accezione positiva del termine).

Le targhe delle automobili presenti nel film richiamano continuamente a vari albi a fumetti, collegati agli eventi del film. Ogni volta che compare un Elementale ad esempio, da qualche parte si può scorgere una macchina con una targa che fa riferimento al volume in cui ha fatto il suo debutto il personaggio, mentre l’automobile con cui Fury (che si rivelerà poi essere Mysterio) recupera Peter in Germania richiama direttamente al loro primo incontro fumettistico.

Happy e Peter sono poi protagonisti di una serie di siparietti divertenti, a tratti emozionanti. Durante la battaglia finale entrambi cercano di emulare Captain America lanciando scudi improvvisati a destra e a manca, con Spider-Man che riproduce una “sua versione” di Cap che brandisce lo scudo e Mjolnir.

Peter in questo film viene spesso mostrato come un giovane Tony Stark, a volte in maniera velata (ad un occhio attento non sarà sfuggita la somiglianza tra i due quando, dopo che il giovane distrugge il drone durante il viaggio in pullman, si accasciai sul sedile), altre in maniera quanto mai evidente, come quando si mette a lavoro per costruire il suo nuovo costume sotto lo sguardo emozionato di Happy.

Abbastanza d’impatto la comparsa, durante una sequenza di illusioni di Mysterio, di una versione zombie di Iron Man (si vede per una frazione di secondo anche una vedova nera uscire dal casco dell’armatura), che però è anche un riferimento alla collana fumettistica “Marvel Zombie”.

  • SCENE POST CREDITS DA URLO

Spider-Man: Far From Home è il capitolo conclusivo della Fase 3, e in quanto tale non mostra nessun elemento esplicito che possa lasciar spazio a potenziali teorie sul futuro della saga, ma le scene post credits sono comunque di grande spessore.

Nella prima sequenza, quando l’identità segreta di Spider-Man viene rivelata al mondo, fa il suo ritorno sugli schermi uno dei personaggi più iconici della mitologia dell’Uomo Ragno, J. Jonah Jameson.

Il direttore del Daily Bugle, che qui è un portale online e non un quotidiano, è interpretato ancora una volta da J.K. Simmons che già ne aveva vestito i panni nella trilogia di Sam Raimi, e sarà interessante vedere se e come il personaggio verrà inserito nel MCU. Non è detto infatti che sarà presente solo nel terzo capitolo delle avventure di Spider-Man, ma potrebbe essere divertente vederlo in qualche altra pellicola. Staremo a vedere.

Di tutt’altra rilevanza invece la seconda scena, che non solo ci proietta direttamente nella Fase 4, ma mette in discussione tutto ciò che abbiamo visto finora.

La presenza di Nick Fury nello spazio è, in prospettiva futura, molto interessante ma la vera domanda è: da quanto tempo Fury non è più sulla Terra? È partito alla fine del conflitto con Thanos, dopo essere stato riportato in vita da Hulk? O ha dato il via alla missione intergalattica dopo gli eventi di Captain America: The Winter Soldier, in cui fingendo la sua morte lo vedevamo partire verso nuove misteriose avventure, salvo poi tornare rapidamente in Age of Ultron e Infinity War? O magari lo scambio è avvenuto dopo i fatti di Avengers? Difficile dire quando Thalos possa aver preso il suo posto, ma dal momento che i due si conoscono sin dagli anni ’90 nessuna ipotesi è da scartare.

Gli Skrull sono stati introdotti da poco nel Marvel Cinematic Universe, ma a questo punto è lecito pensare che siano sempre stati attivi, e magari coinvolti direttamente nelle avventure della Saga dell’Infinito vestendo i panni di alcuni protagonisti. Sicuramente la Fase 4 inizierà a fare chiarezza in tal senso.

Nick Fury era presente nella scena post credits del primo film della saga, dove introdusse il “progetto Avengers” per la prima volta. È presente anche in quella dell’ultima pellicola, ancora una volta nel ruolo di colui che muove i fili ed è pronto a riscrivere le regole dell’Universo Cinematografico Marvel.

Spider Man: Far Frome Home è il miglior film su Spider-Man? Sicuramente è sui livelli di Homecoming, è esattamente ciò che doveva essere, ne più e ne meno. Probabilmente anche per questo il paragone con Spider-Man: Un Nuovo Universo non è molto sensato.

Ma i gusti sono sempre soggettivi, cosa ne pensate voi dell’ultimo capitolo della Fase 3 del MCU?

È il vostro film di Spider-Man preferito? Fatecelo sapere nei commenti.