Il “caffè condiviso”, la generosità in un piccolo gesto

Come affermava Giuseppe Verdi “il caffè è il balsamo del cuore e dello spirito” ed iniziare la giornata con buon espresso sicuramente fa la differenza. E se un semplice gesto, quello di ordinare un caffè al bar, potesse fare la differenza?

Dall’idea che sia più efficace un aiuto concreto da cittadini piuttosto che discorsi fini a se stessi, è nato il progetto del “caffè condiviso” portato avanti dall’Associazione Atlas.

L’iniziativa è nota ai più e riprende la famosa tradizione napoletana del “caffè sospeso”: quando una persona aveva un evento particolare da festeggiare o semplicemente come atto di generosità, ordinava un caffè e ne pagava due per chi sarebbe venuto dopo e non poteva permetterselo. Da un paio di anni hanno preso parte all’iniziativa del “caffè sospeso” anche tre bar all’estero, uno in Spagna, uno in Svezia e uno in Brasile. Esiste, inoltre, una giornata dedicata a questa iniziativa il 10 dicembre, che a Napoli valica addirittura il confine del semplice caffè, allargando l’iniziativa alla pizza o alla “sospensione” di un libro.

Nell’era di internet e dei social network l’Associazione Atlas ha trasformato questa idea nella “condivisione” di un momento tipico della giornata di ognuno di noi; il modus operandi è lo stesso si pagano due caffè e se ne consuma solo uno. In fin dei conti, quanti caffè si offrono in tutte le città ogni giorno? E se uno di questi fosse offerto proprio a coloro che non possono pagarlo?

Dal canto nostro – dichiarano i ragazzi di Atlas – siamo molto orgogliosi di come la cittadinanza ha raccolto la proposta e di come tanti, anche in altre città, hanno iniziato a muoversi in tal senso. Alcuni bar e panifici, che già mettevano da parte tavola calda o bevande calde per chi ne ha bisogno, si sono sentiti confortati dal fatto che molti altri stavano agendo in tal senso“.

L’associazione non è nuova ad iniziative solidali e di volontariato in tutto il territorio etneo, conta un centinaio tra volontari e sostenitori allargando la propria influenza in tutta Italia; “nel nostro piccolo stiamo cercando di intraprendere questo percorso di amicizia e riteniamo che il voler offrire un caffè sia, forse, la dimostrazione di amicizia più grande che un italiano, specialmente al Sud, possa dare“.

Una filosofia semplice regge l’iniziativa del “caffè condiviso”: un atto di pura gentilezza, un piccolo gesto di solidarietà in un’epoca in cui forse troppo spesso l’individualità e l’egoismo prendono il sopravvento.