“Hype alle stelle” per il Joker di Joaquin Phoenix presentato a Venezia

Solo pochi giorni fa è stato pubblicato il trailer finale di Joker, l’attesissimo film dedicato al cattivo per eccellenza dell’universo fumettistico DC, in uscita in Italia il prossimo 3 ottobre.

Joaquin Phoenix e Robert De Niro sono i protagonisti assoluti di questi primi minuti di pellicola che anticipano atmosfere inedite per un cinecomic, più simile ad un film drammatico – o meglio, a un vero e proprio “noir” – che fumettistico. Al centro di queste prime sequenze dell’opera diretta dal regista americano Todd Philips (già noto per la trilogia della commedia “Una notte da leoni” e dall’apprezzatissimo thriller “Trafficanti”), l’incredibile capacità espressiva e trasformistica di Joaquin Phoneix, attore fra più importanti ad Hollywood negli ultimi anni nonchè presente in leggendarie pellicole come “Il Gladiatore” e “Quando l’amore brucia l’anima – Walk the Line” in cui interpretava Johnny Cash (e grazie al quale vinse un Golden Globe), o nei più recenti “The Master” ed “Her”.

In questi giorni, inoltre, il film è stato protagonista in concorso nella selezione ufficiale al Festival del Cinema di Venezia, ed è stato proiettato ufficilamente per la prima volta in anteprima la sera del 31 agosto.
La premiere del Joker era sicuramente uno degli eventi più attesi di questa edizione del festival, e a giudicare dalla reazione dei presenti in sala l’attesa sembrerebbe esser stata pienamente ripagata. Al film di Philips è stato infatti riservato il trattamento che spetta alle grandi opere d’autore: ben otto i minuti di standing ovation tributati al lungometraggio dai giornalisti presenti in sala, entusiasti dell’opera e, ovviamente, della performance di Phoenix. Il nome dell’attore di origini portoricane gira già insistentemente come possibile – e probabile – vincitore dell’Oscar al Miglior attore per i prossimi Academy Awards.

“Un cinecomic che non vuole essere un cinecomic”, per l’appunto: questo il parere più diffuso su Joker dopo l’anteprima mondiale di Venezia, con la stampa di tutto il mondo che parla entusiasta del carattere unico del film di Philips, ben distante dalle visioni del personaggio che già abbiamo potuto ammirare nelle versioni interpretate da Nicholson, Ledger e Leto. Il regista stesso, d’altronde, aveva confermato la scorsa settimana in conferenza stampa di aver voluto mettere in scena un Joker completamente nuovo: “Il film sarà incentrato sull’iconica arci-nemesi e sarà una storia originale, indipendente che mostrerà qualcosa mai visto prima sullo schermo. L’esplorazione di Arthur Fleck, un uomo messo ai margini dalla società, non è solo un attento studio su un personaggio ma anche un racconto allegorico con una valenza universale.”

E fra i tanti elogi, in particolare spicca un lungo articolo pubblicato su Slash Report che tesse le lodi di due degli attori del cast che, a quanto dicono, sono stati così formidabili da non mettere neanche il dubbio la loro presenza nella rosea degli interpreti più premiati della stagione che ci aspetta: “Posso garantire fin da ora una candidatura all’Oscar per Joaquin Phoenix – scrive Jean-François Allaire, autore dell’articolo – il suo Arthur Fleck è incredibile. Ho sempre pensato che l’interpretazione di Johnny Cash fosse insuperabile ma penso che tra cinque mesi le cose potrebbero cambiare”. La recensione elogia anche l’interpretazione di Robert De Niro: “Il suo personaggio è davvero molto interessante – si legge nell’articolo – per questo motivo è probabile che nella stagione dei premi si parlerà molto anche di lui”.
Poche le voci fuori dal coro, tra le quali tuttavia non può che essere menzionata la netta stroncatura del Time, che definisce il film, senza mezzi termini, “un esempio di vuotezza culturale“. Andando nello specifico, la prestigiosa rivista settimanale statunitense fondata nel 1923, ha spiegato come Joker vorrebbe essere un film che parla della vuotezza culturale ma finisce per esserne manifesto. Una lunga dissertazione in cui non viene risparmiato praticamente nulla, addirittura l’elogiata interpretazione di Phoenix, ritenuta “non affatto buona“.

Toccherà allora attendere il 3 ottobre per poter dare dei giudizi definitivi su questa particolare opera che, comunque vada, sicuramente verrà ricordata.