Guava island: il nuovo film con protagonista Rihanna. O forse no

Guava island è un film musicale del 2019 diretto da Hiro Murai con protagonisti Donald Glover e Rihanna. Dopo aver debuttato al Coachella l’11 aprile, Amazon Prime Video l’ha reso disponibile dal 13 aprile.

Il film, della durata esigua di 55 minuti, parte con una breve animazione che narra la leggenda di questo luogo incantato, per poi raccontare la vita di Deni Maroon (Donald Glover) e Kofi Novia (Rihanna) nell’isola di Guava, un piccolo paradiso in mezzo all’oceano. Qui la popolazione passa le sue giornate al lavoro, senza alcun tipo di divertimento, a causa della dittatura locale del pericoloso Generale Red Cargo, interpretato da Nonso Anozie, che non dà loro nemmeno un giorno di pausa. L’unico svago concesso agli abitanti è ascoltare alla radio i programmi di Deni, vera e propria star tra la gente. Deni, infatti, è un musicista di successo che sogna di organizzare un festival musicale sull’isola. Questo darebbe modo alla gente di staccare un po’ dal lavoro e garantirebbe loro un giorno di meritata vacanza. Kofi, invece, è una semplice operaia che non sa cosa vuole dalla vita.

Questo film, se parte da un presupposto anche interessante, alla fine della visione non lascia praticamente niente. Nei 55 minuti di pellicola, sono più i difetti che i pregi, il che non permette di promuovere questo prodotto. Il primo grosso problema che si riscontra è la presenza di Rihanna. Il suo personaggio, infatti, che viene presentato come protagonista della vicenda, viene totalmente abbandonato e diventa pressoché inutile ai fini dello sviluppo della trama. Il personaggio principale, infatti, risulta essere Deni: con i suoi modi di fare presuntuosi e quasi irritanti finisce per oscurare la figura della cantante barbadiana che, per inciso, qui non canta nemmeno una volta.

I due protagonisti. Da www.rollingstone.it

Altro grande problema è la scrittura: più si va avanti nella storia, più i risvolti della trama diventano prevedibili e scontati fino ad arrivare all’ovvio finale. Tutto questo ovviamente non può essere apprezzabile, soprattutto se si considera che il film dura meno di un’ora.

Ma c’è qualcosa da salvare in questa pellicola? Sì, non è tutto da buttare. Come prima cosa è apprezzabile la fotografia granulosa, che rende il tutto anni ’80, coerente con il tempo storico del film. Nonostante non venga specificato, è intuibile in quali anni si svolga la vicenda. Altra cosa è l’interpretazione di Donald Glover sia nel recitato che nelle parti musicali: sia chiaro, non è la più memorabile della storia del cinema ma per questo prodotto è sufficiente, e sarebbe stato un problema il contrario, un altro difetto non da poco.

Insomma, questo film lo potete anche guardare, ma se doveste perdervelo non preoccupatevi, nessuno verrà a ricordarvelo.

Marco Nuzzo