25 Giugno 2017 Assen Holland (NED) Campionato del Mondo MotoGP 2017 MotoGP GP Of Motul TT Assen Nella Foto: Petrucci Rossi Marquez Foto: A.Giberti/Ciamillo

Grande Italia ad Assen: una gara leggendaria

Un Dottore da favola. Un Petrucci mai domo. Un Dovi in testa alla classifica mondiale. La domenica di MotoGp in salsa olandese ha visto l’Italia dominare la scena sul circuito di Assen, la cosiddetta “università della MotoGp” per la bellezza, la difficoltà e la magia che questo teatro sa offrire. Leggendo la classifica finale, si leggono in ordine i nomi di: Rossi, Petrucci, Marquez, Crutchlow, Dovizioso e via via tutti gli altri.

Dall’altro lato, una domenica da dimenticare per i due spagnoli Lorenzo e Vinales: il primo fin dai giri iniziali nelle retrovie, incapace di trovare il giusto feeling con la sua Ducati, come succede da inizio anno; il secondo che al 12° giro si sdraia a terra sulla chicane prima del traguardo, buttando via la chance di tornare sul gruppo dei primi – il suo passo gara nei giorni precedenti era fenomenale – e perdendo così la vetta del Mondiale.

Partiamo però proprio dal Dottore, da quel Valentino Rossi che veniva da weekend difficili e che aveva bisogno di riscatto. Riscatto trovato con il decimo – sì avete letto bene – decimo successo sulla pista di Assen, mai nessuno come lui. Un Valentino che si conferma il marziano e la leggenda di questo sport. I primi giri al terzo posto, alle spalle di Zarco e Marquez, e poi in successione il sorpasso sul rivale spagnolo e sul francese, che tra l’altro poche curve dopo con una mossa sconsiderata rischierà di buttarlo a terra. Diversi giri poi a guidare il gruppo al comando, con Dovizioso, Marquez e Petrucci, fino all’arrivo della pioggia, ad otto giri dalla fine. Qui la gara sembra svoltare, con Vale che viene ripreso dal terzetto e con Petrucci e Dovizioso che sembrano averne di più. A pochi giri dalla fine il sorpasso di Petrucci, rimasto nel frattempo da solo con il Dottore, che sembra poter scappare. E invece no, la leggenda non demorde e sorpassa ancora Danilo a quattro giri dalla fine, fino al traguardo. Una vittoria fondamentale al termine di una gara leggendaria, probabilmente la più bella del pilota di Tavullia da quella in Catalogna su Lorenzo, nel lontano 2009, che lo riporta in alto in classifica, a 3 punti da Vinales e a 7 dal Dovi. Mai dare per morto il Dottore.

A 0.063 secondi di distacco Danilo Petrucci, che con la Pramac da alcune gare sta facendo delle prestazioni mostruose, figurando sempre nel gruppo di testa. Dopo essere salito sul podio al Mugello, il pilota romagnolo si conferma anche ad Assen, dimostrando come il suo team stia facendo passi da gigante nella messa a punto della moto. Fin dai primi giri nel gruppo dei primi, con l’arrivo di Dovizioso e della pioggia in contemporanea la gara di Petrucci si movimenta non poco: diversi giri fatti di sorpassi e controsorpassi con il Dovi, per riuscire poi a sopravanzare Rossi con l’aiuto della pioggia. Dovrà subire il definitivo sorpasso a quattro giri dalla fine, ma questo non toglie nulla alla fantastica prestazione di Danilo.

Il terzo italiano che ha contribuito alla “Grande Italia” è Andrea Dovizioso. Dopo un inizio in sordina, ingarbugliato in un gruppo secondario con Iannone, Crutchlow e Vinales, con la caduta del pilota spagnolo il Dovi si apre un varco per poter raggiungere a suon di giri veloci il gruppo di testa, sopravanzando un Zarco ormai soggetto ad un evidente calo di gomme. Qui dopo un testa a testa con Valentino e Petrucci, viene relegato alla lotta per la terza posizione con Marquez e un Crutchlow. Una lotta meravigliosa vinta dallo spagnolo. E il Dovi che si deve accontentare della quinta piazza ma anche del primo posto nella classifica generale, complice la caduta di Maverick Vinales.

Ecco: se vogliamo definire questa gara “leggendaria” o “gara dell’anno”, non si possono non considerare altri fattori che hanno contribuito a rendere straordinario questo pomeriggio. Prima di tutto proprio la caduta di Vinales, leader del mondiale che, proprio negli istanti in cui stava cercando di far partire la propria rimonta verso il gruppo di testa, è caduto, buttando via punti preziosi e ritrovandosi ora a quattro punti dal Dovi. Lo stesso Marquez ha senza dubbio contribuito allo spettacolo: prima una serie di sorpassi con Petrucci, poi con Dovizioso e Crutchlow per la lotta al terzo posto, dopo non essere riuscito a tenere il passo di Rossi e Petrucci, con lui per il resto della gara. E poi Zarco, all’inizio al comando della gara grazie alla scelta delle gomme morbide, che, dopo aver speronato Rossi senza conseguenze – Vale a fine gara dichiara: “Non è cattivo, non capisce le distanze. La tuta era nuova, se non la puliscono la paga lui”; a pochi giri dalla fine ha tentato senza successo l’azzardo del cambio moto con l’arrivo della pioggia. Via via tutti gli altri, con diversi sorpassi tra Iannone e Bautista, Crutchlow che è riuscito negli ultimi giri ad entrare in lotta per il podio.

Insomma, è stata una gara sensazionale, con un’alta dose di spettacolo in ogni curva dello splendido circuito di Assen. Un’Italia fenomenale, con il Dovi che ora si ritrova – inaspettatamente, considerando i pronostici di inizio anno – leader del mondiale, in una classifica che in pochissimi punti vede insieme al pilota della Ducati Vinales, Rossi e Marc Marquez. Un’Italia davvero fenomenale con il podio di Petrucci e con la splendida vittoria del Dottore.

Nella domenica in cui Federer vince – con un partita capolavoro – per la nona volta il titolo di Halle, confermandosi il re del tennis, un altro re, in sella ad un moto, in terra olandese, all’età di 38 anni, inanella il 115esimo successo della sua carriera, a quasi un anno di distanza dall’ultimo trionfo in Catalogna.

Andrea Codega