mi fa impazzire zio benny

“Ghosting? Va a comprare le sigarette e non torna più?” Raccontalo a zio Benny

“Zio Benny, che ne pensi di quelle persone che di punto in bianco scompaiono nel nulla senza lasciare traccia? All’inizio così insistenti che quasi ti fanno credere che per loro sei diventato più indispensabile dell’aria e poi? Puff! Io non riesco proprio a capirne il motivo.

@KitHarrinXXXX”

Carissimo Kit,
quando ho ricevuto il tuo direct mi hai fatto ribattere quel cuore arrugginito che mi ritrovo. Ho creduto per un istante che quel gran pezzo di Kit Harington del Trono di Spade avesse ceduto ai miei molteplici tentativi di approccio e invece… La vita si sa, è fatta di abbagli che annebbiano i sensi.

Kit, quello che mi hai scritto è un fenomeno in crescita esponenziale, soprattutto da quando le chat sono il principale deputato al dialogo e ai rapporti sociali. A questo fenomeno hanno dato un nome ed è “ghosting“! Letteralmente indica lo sparire come un fantasma ed è esattamente ciò che tu mi hai scritto.

Fino a qualche anno fa le scuse per scomparire dalla circolazione erano molto elementari, del tipo :”Esco, vado a compare le sigarette e torno!” Spesso non si tornava più e si poteva lasciare il beneficio del dubbio usando l’alibi della fila, del traffico o del rapimento da parte delle BR.

Oggi che, invece, tutto sembra risolto con l’immediatezza della messaggistica istantanea, le geolocalizzazioni, le Instagram story, sparire sembrerebbe più complesso e invece, accade comunque. Improvvisamente di punto in bianco viene meno ogni messaggio, ogni tipo di approccio, lasciando il nulla se non una memoria dello smartphone occupata da fotografie e messaggi orma inutili. Blocca l’user e il gioco è fatto!

Dietro la tecnica del ghosting c’è un’infondata quanto malsana convinzione che lo sparire di punto in bianco non abbia conseguenze. In pratica senza dire nulla, si cerca di far comprendere all’altro che l’interesse non c’è e probabilmente non c’è mai stato. Valutazione erratissima! Chi abbandona senza spiegazioni non solo non ha il coraggio di assumersi determinate responsabilità, ma bensì spinge l’abbandonato in un vortice di domande e incertezze che non fanno altro che alimentari sensi di colpa e minano all’autostima.

In pratica vince l’idea del “L’hai fatto scappare a gambe levate”, “Eri così pesante che ha preferito fuggire!”. No, frasi del genere dovrebbero assolutamente sparire, chi fa ghosting scappa via da ogni responsabilità emotiva connaturate alla chiusura di una relazione ed evita il peso del confronto, autoassolvendosi con la convinzione di agire nel bene dell’altro. Altro che ghoster qui si tratta proprio di strhoinzer!

Qualcuno ha provato a tracciare una sorta di identikit del possibile strho… ghoster. I narcisisti, i vanagloriosi ed egocentrici, con la loro smania di se stessi appaiono come papabili ghoster in quanto avrebbero difficoltà a mostrare empatia. A mio avviso no. La loro incessante ricerca di consenso da parte degli altri li ucciderebbe emotivamente. Non lascerebbero mai un ricordo negativo che potrebbe minare al loro charme.

Invece, ritengo che il fantasma perfetto vesta i panni dell’insicuro e che manifesta un totale coinvolgimenti a strani attimi di freddezza. I classici non vorrei, ma vorrei, ma se poi. Qualcuno che sogna in grande, ma rimanda le fondamenta più elementari, come il vedersi per una cena. Altro campanello d’allarme è l’aridità che mostra nei confronti dei tuoi amici.

Come sopravvivere ed evitare il tunnel dei sensi di colpa e delle insicurezze? Ho il segreto!

Guardati allo specchio e ripetiti ad alta voce: “Ma che me ne fotte a me!”

Soprattutto, però, non tornare sui tuoi passi con chi già una volta ti ha reso vittima di ghosting. Non vale il tuo tempo e i tuoi pensieri, pensa che non ti avrebbe mai dato ciò di cui avevi bisogno.

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Benito Dell'Aquila