“Il gelato dopo il mare” è l’album del ritorno di Renzo Rubino

Con il nuovo progetto discografico “Il gelato dopo il mare” torna il giovane cantautore Renzo Rubino dopo tre anni di assenza dal panorama musicale.

Rubino si è imposto con la partecipazione nel 2013 al Festival di Sanremo – sezione Giovani con il brano “Il postino (Amami uomo)” che gli è valso il terzo posto e il Premio della Critica Mia Martini e nel 2014 nella stessa kermesse tra i Big con due canzoni, “Ora” e “Per sempre e poi basta”, garantendosi il terzo posto nella classifica finale con il primo brano e il Premio per il Miglior Arrangiamento con il secondo.

Nonostante il successo, Rubino ha sentito di perdersi nella frenesia del presente, entrando in crisi ed ha deciso di ritornare nella sua campagna, in Puglia, per disintossicarsi e capire cosa fare da grande. Come ha raccontato prima dell’uscita dell’album, in questi tre anni “si è appropriato del gusto delle cose semplici: fare l’orto, dipingere e lavorare ceramiche perché per scrivere belle canzoni ci vuole tempo e soprattutto bisogna vivere”.

“Il gelato dopo il mare” si presenta come l’album di riappacificazione con la vita. È il quarto disco in cinque anni di carriera e Rubino ha scelto di mettere in copertina il nonno Lino con un cono gelato in mano: cose a cui non sa rinunciare. Nonno Lino gli dà serenità e il gelato dopo il mare lo fa stare bene.

Il singolo “La la la” ha anticipato l’uscita dell’album non deludendo i fan e i fruitori di musica in genere e alimentando la curiosità per il nuovo progetto discografico del cantautore.

Il disco, uscito il 31 marzo in tutte le piattaforme musicali, contiene dodici canzoni con le quali il cantautore prova di non aver perso talento, sensibilità e raffinatezza. I testi delle canzoni sono ricercati e confermano la vena letteraria dell’artista.

È un album ricco per temi e suoni. Con i brani come “La la la” e “Cosa direbbe Lucio”, Renzo Rubino omaggia Lucio Dalla basandosi sul dialogo immaginario ipotizzato con il cantautore bolognese. In “Il segno della croce” e “Pregare”, l’artista si accosta al tema della fede ed emerge un Rubino che ha smesso di interrogarsi o di cercare un Dio, ma che crede solo nell’importanza di far stare bene la gente.

I brani “Ridere”, “La vita secondo l’oroscopo della Gazzetta”, “Superinutile” e “Margarita” sono pieni della quotidianità che ha vissuto Rubino in questi tre anni: delle esperienze fatte, delle scoperte su di sé e sugli altri e sull’esigenza di non prendersi mai troppo sul serio. Il progetto discografico mantiene le promesse del titolo con le ulteriori canzoni “Fiabe”, “Sbatto la testa”, “Giungla” e “Colpa del tempo”.

Però Rubino non si è voluto risparmiare e per i più pazienti ed attenti ha inserito anche una Ghost track nell’album, regalando un’ulteriore performance, sfruttando un’idea apprezzabile e poco sdoganata.

Il 20 aprile partirà da Roma un mini tour che toccherà le città più importanti per la carriera dell’artista come Genova, Firenze, Milano e Bari durante il quale vi sarà uno spettacolo formato racconto, più rock che in passato.

“Il gelato dopo il mare” è il disco di un Renzo Rubino adulto, consapevole e maturo e, a fine ascolto, sembra proprio di percepire il senso di leggerezza, armonia, spensieratezza che regala, sin dall’infanzia, il mangiare un gelato.

Del resto, lo stesso Rubino non ha alcun dubbio: “Il gelato dopo il mare è rallentare, è prendersi tempo, è mio nonno Lino che si divora un gelato in copertina con la stessa voracità irresponsabile dei bambini. È il mio disco di ritorno. Solido come i pensieri che hanno il tempo di sedimentarsi”.

Sandy Sciuto