Feltri si dimette dall’ordine dei giornalisti, adesso sarà veramente libero di scrivere tutto quello che vuole

Vittorio feltri si dimette da giornalista, il fondatore di Libero, ha deciso spontaneamente di abbandonare l’ordine di cui fa parte da circa 50 anni. Il direttore Sallusti nel suo “Giornale” annuncia ufficialmente la decisione, “scelta dolorosa,per sottrarsi una volta per tutte all’accanimento con cui da anni l’Ordine cerca di imbavagliarlo. Dopo 50 anni di carriera – spiega Sallusti – si è dimesso rinunciando a titoli e posti di comando nei giornali, compreso nel suo Libero (lo fondò nel 2000). Perché lo abbia fatto lo spiegherà lui. L’Ordine da tempo cerca di imbavagliarlo e limitarne la libertà di pensiero a colpi di processi disciplinari per presunti reati di opinione e continue minacce di sospensione e radiazione”. “Inventato dal fascismo” – L’editoriale continua chiarendo che “per esercitare la professione di giornalista bisogna essere iscritti all’Ordine – inventato dal fascismo per controllare l’informazione – e sottostare alle sue regole deontologiche, che oggi vengono applicate con libero arbitrio da colleghi che si ergono a giudici del pensiero altrui in barba all’articolo 21 della Costituzione, che garantisce a qualsiasi cittadino la libertà di espressione in ogni forma e con ogni mezzo. In pratica, puoi fare il giornalista solo se ti adegui al pensiero dominante, al politicamente corretto“.  Sallusti fa poi un  ulteriore affondo contro l’Ordine scrivendo: “Chi sgarra finisce nelle grinfie del soviet che, soprattutto se non ti penti pubblicamente, ti condanna alla morte professionale. A quel  punto sei fritto: nessun giornale può più pubblicare i tuoi scritti e se un direttore dovesse ospitarti da iscritto sospeso o radiato farebbe automaticamente la stessa fine. Se invece ti dimetti dall’Ordine, è vero che non puoi più esercitare la professione – e quindi neppure dirigere -, ma uscendo dal controllo politico puoi scrivere ovunque, senza  compenso, come qualsiasi comune cittadino”. L’elogio del Sallusti e le sue parole, fanno comprendere che il genio incompreso di Feltri, nonostante le sue dimissioni potrà per sempre esprimere il suo pensiero e forse adesso è più libero di quanto lo fosse prima. Del resto se nel tempo ha ricevuto moniti dall’ordine, ci sembra superfluo aggiungere che un motivo o due ci saranno pure. Inoltre fare notizia, come si dice nel gergo giornalistico, non deve essere un modo per denigrare od offendere nessuno, le proprie opinioni potrebbero essere ripulite e confezionate in maniera più discreta, ma per chi non esprime contenuti, per farsi leggere bastano quattro parole trasgressive ed offensive, ma il fatto che vengano lette non vuol dire affatto che siano notizia giornalistica. Complimenti comunque al buon Feltri che ancora una volta ha trovato il modo per essere sui titoli di molti giornali.

Alessandra Filippello