Expo 2017: in Kazakistan fervono i preparativi

A distanza di mesi dalla chiusura dei cancelli di Rho, che ha ospitato l’Esposizione Universale di Milano, il Kazakistan si prepara a sferrare la propria arma vincente (di cui tra l’altro avevamo avuto un parziale assaggio attraverso l’enorme flusso di visitatori al suo padiglione). La capitale Astana è stata scelta infatti come sede per l’Esposizione Internazionale, che si terrà dal 10 giugno al 10 settembre 2017, con il tema “Energia del Futuro”.

La selezione della città organizzatrice è avvenuta durante l’assemblea generale dell’Ufficio Internazionale delle Esposizioni, tenutasi a Parigi nel novembre 2012, in cui la capitale kazaka ricevette 103 voti, contro i 44 dell’unica ulteriore candidata, la città belga di Liegi. Ma questa è solo una delle tante vittorie collezionate da Astana. Era infatti il 1994 quando l’allora presidente del Kazakistan annunciò l’idea di spostare la capitale Almaty, situata alla frontiera con il Kirghizistan, per preferire una zona che risultasse più centrale per il Paese, Astana appunto. Inutile dire che in molti la considerarono una scelta eccentrica e avventata, ma la storia dimostrò il contrario. Da quel momento in poi, la sua crescita rappresenta l’emblema della prosperità di un paese che nel 1991 è divenuto indipendente dall’Unione Sovietica, incarnando così il simbolo della speranza e della fiducia del Kazakistan nel suo futuro.

Ed è proprio su energie rinnovabili e green economy che il Paese sta progettando il suo avvenire, nonostante gas e petrolio abbondino nel proprio sottosuolo. Non è affatto un caso, quindi, se il tema centrale dell’Esposizione è il risultato della combinazione tra energia e futuro, che si svilupperà attraverso l’approfondimento delle tre sfide che attendono la comunità internazionale. La prima è quella ambientale, legata alla protezione dell’ecosistema e alla riduzione delle emissioni di anidride carbonica. La seconda è invece quella che prende in esame la questione in base ai suoi risvolti economici, in relazione ad un uso razionale ed efficiente dell’energia. Infine, c’è la considerazione dell’ambito sociale, che consiste nell’ampliamento del diritto e della possibilità di accesso alle risorse energetiche, al fine di estendere le opportunità di sviluppo e modernizzazione a favore di tutti.

Simbolo e centro, non solo fisico, dell’area espositiva di 174 mila metri quadrati sarà il padiglione nazionale del Kazakistan: un edificio sferico high-tech realizzato in vetro che, grazie ai suoi 80 metri di diametro e a un volume di 26 mila metri quadrati, è già nota come la sfera più grande mai costruita dall’uomo, conquistando così un record mondiale. Gli organizzatori si aspettano oltre 100 Paesi partecipanti e 5 milioni di visitatori provenienti da tutto il mondo. Il palinsesto degli eventi si preannuncia ricchissimo: in programma 1000 tra incontri e conferenze, oltre a 3000 show d’intrattenimento. I lavori riguardanti l’area espositiva sono cominciati nell’aprile 2014 e la loro conclusione è prevista per dicembre 2016, con l’avvio della fase di verifica e messa a punto dei padiglioni e delle aree tematiche.

Cosa succederà al sito espositivo a partire dall’11 settembre 2017? I kazaki sembrano avere le idee chiarissime sul loro post-Expo: l’area ospitante si trasformerà nel centro finanziario del Paese, e forse anche dell’Asia Centrale, grazie alla costruzione dell’Astana International Finance Centre, in cui l’inglese sarà la lingua principale.

Per maggiori informazioni visitate il sito: https://expo2017astana.com/en/

Erminia Lorito