Esperto e oculato: chi sceglie i conti deposito in Italia

In una fase di volatilità dei mercati finanziari e di scarsa affidabilità delle principali forme di investimento di denaro, un’opzione sicura come i conti di deposito sta conquistando i favori degli italiani: di recente è arrivata anche una profilazione del risparmiatore tipo, che serve non solo a delineare i dati anagrafici di chi si orienta su questa scelta, ma anche le motivazioni che guidano le sue azioni.

Sono passati ormai quasi venti anni da quando il gruppo olandese Ing Direct, uno dei pionieri dell’home banking, lanciò in Italia il Conto Arancio, uno dei primissimi conti deposito del panorama nazionale; i nostri connazionali iniziarono quasi subito ad avvicinarsi a questa soluzione, che garantiva interessi alti e basse spese, grazie soprattutto a costi di gestione minori rispetto a quelli proposti dalle banche tradizionali. 

Parcheggiare i risparmi Tornando al giorno d’oggi (e un milione e passa di clienti fidelizzati dopo), il conto di deposito è ancora uno dei prodotti più utilizzati nel nostro Paese quando si tratta di scegliere come “parcheggiare” i propri risparmi e farli fruttare; certo, gli scenari sono decisamente diversi, specialmente dopo la grande crisi economica e tutti i suoi effetti, ma questo prodotto continua a essere una sorta di “salvagente” per molti.

Sicurezza e guadagni. Il segreto del successo è in realtà molto semplice, ovvero la sicurezza sugli introiti garantiti dalle somme depositate: anche se in calo, la percentuale di interesse è comunque fissa e stabile, al contrario di quanto accade con forme di investimento forse più remunerative sulla carta, ma che espongono a rischi vari e molteplici.

L’esperienza consiglia. E allora, non stupisce che in Italia il conto deposito sia lo strumento bancario preferito da un cliente maturo: l’Osservatorio sui Conti Correnti e sui Conti di Deposito redatto dal portale ConfrontaConti ha infatti realizzato un profilo dell’italiano che apre un conto deposito, rivelando che nel 42,5% dei casi l’utente ha un’età superiore ai 55 anni. Al secondo posto c’è la fascia di età compresa tra i 41 e i 55 anni (che rappresenta il 39,6% delle richieste totali), a riprova quindi di come un certo grado di esperienza spinga verso questa opzione.

Come scelgono gli italiani. Dal punto di vista territoriale, invece, sono soprattutto gli abitanti del Nord Italia che propendono per l’apertura del conto. Entrando invece in dettagli più tecnici su questi prodotti, è interessante scoprire che dall’inizio dell’anno in corso quasi 3 correntisti su 4 hanno preferito orientarsi sulla tipologia di deposito non vincolato, segnando nei fatti una svolta storica: era infatti dal 2010 che le somme vincolate erano predominanti, e soltanto sei mesi fa, alla fine di giugno 2016, la quota era esattamente opposta.

Vincolo e somme basse. I dati aggiornati al secondo semestre del 2016, infatti, dicevano che il 73% degli italiani aveva scelto un conto di deposito con il vincolo. Inoltre, rispetto al passato, in questo 2017 si confermano come prioritari i depositi con importi superiori a 20 mila euro, ma gli incrementi più alti riguardano le aperture con soglie inferiori, ovvero sotto i 5 mila euro e tra i 15 e i 20 mila euro.

Corre l’online. Per quanto riguarda le altre cifre, il 57,8% delle richieste di conti di deposito ha interessato un investimento la cui durata è stata impostata tra i 7 mesi e 1 anno; buoni riscontri anche per le somme posizionate sui sei mesi o meno (22,3%), mentre solo il 3,2% degli utenti va oltre i 3 anni. In generale, considerando anche i conti corrente tradizionali, gli italiani si stanno rivolgendo sempre più frequentemente verso le soluzioni online, che superano la metà delle richieste, mentre solo il 9,6% dei clienti si rivolge solo alle filiali fisiche.

Gianluca Bottiglieri