“ElBus TV”: il “busgiornale” per combattere la censura imposta da Maduro

Un autobus di linea stracarico di uomini, donne, anziani e bambini: ecco il set del canale venezuelano “ElBus TV”. Perché il giornale, stavolta, non è un telegiornale ma un busgiornale.

In un Paese in cui i diritti dei cittadini, compreso quello dell’informazione, sono sempre più a rischio, un gruppo di giornalisti ha deciso di rompere il muro del silenzio e dell’omertà con un’iniziativa editoriale indipendente. Infatti, come afferma Amnesty International, in Venezuela la crisi umanitaria causata dall’incapacità del governo di garantire i diritti economici e sociali della popolazione è, ormai, conclamata e inarrestabile e chiunque provi a dire il contrario è costretto al silenzio. Ma come funzione il busgiornale?

I giornalisti salgono i gradini del più diffuso e popolare mezzo di trasporto venezuelano e chiedono al conducente se possono leggere le notizie. Se la risposta è negativa, l’appuntamento slitta alla fermata successiva. Se, invece, la risposta è positiva, ecco che ha inizio un momento realmente condiviso d’informazione libera, senza il condizionamento, la pressione e la censura del governo, oltre le barriere digitali. Infatti, il busgiornale si rivolge a tutti coloro che non hanno accesso o non consultano social network o pagine web. Spesso citano la costituzione sottolineando i valori di un popolo storico che si sta ribellando contro un potere anti-democratico.

È una forma di protesta, nata alla fine di maggio, che ha avuto un discreto successo tra i passeggeri degli autobus di Caracas e che il mondo sta iniziando, ora, a raccontare. Lo ha fatto il Wall Street Journal ricordando come, negli ultimi dieci anni, 111 mezzi d’informazione (giornali, radio e televisioni) hanno chiuso le loro trasmissioni a causa delle regole e delle sanzioni imposte da Maduro.

Basta uno schermo di cartone, un giornalista, un foglio con le notizie scritte e un  cellulare con cui riprendere. Perchè “ElBus TV” non è accessibile solo ai pendolari ma anche a tutti gli utenti di Youtube. L’obiettivo è quello di raccontare le brutali repressioni che gli oppositori di Maduro stanno subendo e lo stato fallimentare in cui versa l’economia venezuelana. Senza colore politico, senza appartenere a nessuna bandiera. La linea editoriale è semplice: indipendenza e un’anima no-profit. Quella che offrono questi straordinari giornalisti, che hanno a cuore il proprio paese e la propria gente, è una forma di comunicazione nuova, quasi silenziosa, ma che nel giro di poco è diventata sociale e virale, facendo il giro del mondo.