Dopo la vittoria del Masters 1000 di Cincinnati Djokovic ha annunciato la nascita della PTPA, la Professional Tennis Players Association. Sul proprio account Instagram Nole aveva annunciato orgogliosamente la nascita della prima associazione di giocatori dal 1972.
Cos’è la PTPA?
Nella conferenza stampa post-vittoria sono state inevitabili le domande dei giornalisti sulla nascita della nuova associazione. Il numero uno del ranking ATP ha risposto con queste parole: «Questo (la PTPA n.d.r.) non è un sindacato. Non chiediamo boicottaggio. Non stiamo creando un circuito parallelo».
In realtà per ora è molto più chiaro ciò che la PTPA non è. È molto difficile che costituirà un circuito parallelo a quello dell’ATP (almeno nell’immediato futuro) e non è un sindacato di soli giocatori. L’idea di Nole è creare un organo che rappresenti direttamente i giocatori per difenderne al meglio i diritti.
Il progetto
Nel suo progetto Djokovic non è solo, tra gli ideatori ci sono anche Pospisil e Isner. A tutti i primi 500 tennisti del ranking ATP e ai primi 200 della classifica del doppio Nole ha inviato una lettera di presentazione della PTPA. L’idea parte da molto lontano, secondo Nole almeno vent’anni fa, ma si è concretizzata solo ora. Tra i sostenitori della nuova associazione c’è anche l’italiano Berrettini. Gli altri sono: Ruud, Pospisil, Schwartzman, , Marach, R. Harrison, C. Harrison, Karlovic, Mektic, Martin, Skugor, Qhreshi, Pavic, Dodig, Dellien, Pella, Boppana, Bedene, Krajinovic, Dzumhur, Fritz, Hurzkacz, Garín, Nagal, Kovalik, Mayer, Daniel, Fucsovics,Moutet, Paul.
Nei giorni scorsi Pospisil si era dimesso ufficialmente dal Players’ Council, azione probabilmente replicata ma non ancora ufficializzata da Nole. Dure infatti sono state le critiche nei confronti dell’ATP per la scarsa assistenza e sostegno ai tennisti durante l’emergenza sanitaria.
Le reazioni
La nascita del nuovo movimento non ha ricevuto solo apprezzamenti. Due mostri sacri del movimento come Federer e Nadal si sono fermamente opposti. Entrambi ritengono che in un momento così delicato l’importante sia l’unità tra federazione e atleti, per salvaguardare tutto il movimento tennistico. Ovviamente anche l’ATP si è espressa negativamente sulla nascita della PTPA.
Il futuro
Il futuro del tennis mondiale è ora molto incerto. ATP, WTA, ITF e i quattro Slam tramite mail e comunicati stampa hanno invitato a una maggiore coesione in un momento di grande difficoltà economica dovuto alla pandemia legata al Coronavirus. Ora molto dipenderà dal numero di consensi (e quindi dal relativo peso politico) che otterrà Djokovic. Se il numero di consensi sarà esiguo poco potrebbe fare la PTPA, mentre un numero elevato di adesioni significherà un buon potere contrattuale con l’ATP.