Il derby non esiste più: il difficile momento del calcio capitolino

Di Domenico Cortese e Simone Daddario per Social Up!

Una volta c’era il derby della Capitale, il derby più bello d’Italia, quello che riusciva a salvare un’intera stagione, anche fallimentare. “Almeno il derby lo abbiamo vinto!”, era questo lo spirito del tifoso romano. Era la partita che scaldava l’intera città e il popolo dell’Urbe. Era tutto per chi tifava Roma o Lazio.

L’atmosfera si accendeva di canti, striscioni, cori, gol, corse sotto le curve, sfottò, polemiche e magliette sfoggiate in segno di esultanza. Per non parlare poi delle file ai botteghini, delle lunghe notti insonni in preda all’ansia e di quelle passate a creare le spettacolari coreografie. A pensare a quei derby dove per un gol di Di Canio o di Totti veniva giù l’Olimpico, vengono i brividi.

Ieri invece lo stadio era quasi vuoto a causa della protesta dei tifosi laziali e romanisti contro l’immissione delle barriere all’Olimpico. La curva Sud si è incontrata a Testaccio, mentre la Nord a Tor di Quinto, luoghi storici per tutte due le squadre. E così Lotito, il gestore della SS Lazio, si troverà suo malgrado a contare molti meno soldi di quelli che un derby farebbe entrare nelle casse di chiunque, in particolare a Roma.

Con la sua controversa decisione, il Prefetto di Roma Gabrielli  sta cercando di distruggere l’ambiente Olimpico, da sempre il posto più bello del mondo per un tifoso romano, dove tutti i sogni sono possibili, bambini e adulti un tempo si riunivano in nome di un’unica fede e anche teatro di opere d’arte come le coreografie della Lazio negli ultimi derby.

Sfogliare le foto di vecchi derby genera purtroppo una grande malinconia. La passione e la gioia, i colori e le luci, il nervosismo e l’ansia adesso hanno dato il posto alla delusione per la visione di una grigia partita, svuotata di ogni possibile significato.

In periodo recente, i derby più belli per un tifoso biancoceleste possono essere essenzialmente sono due. L’anno 1999/2000 è stato sicuramente uno dei più soddisfacenti poiché la vittoria dello scudetto si è accompagnata a quella del derby, quando una fantastica punizione di Veron dà la vittoria alla Lazio che era passata in svantaggio. Il secondo invece è legato al ritorno di Paolo Di Canio ma coincide pure al primo anno della gestione dell’imprenditore romano Claudio Lotito.

Sono due momenti completamenti diversi; mentre infatti la vittoria del derby della stagione 1999/2000 ha decretato l’inizio del sogno del tanto agognato scudetto, l’anno 2004/2005 invece rappresenta uno dei momenti più tragici della storia laziale poiché la società arrivò quasi al fallimento.

I tifosi giallorossi ricorderanno molto bene la vittoria per 5-1 del 10 marzo 2002, quando Vincenzo Montella è stato autore di un incredibile poker (entrando nella storia del derby) e Francesco Totti ha completato la festa romanista con un fantastico cucchiaio.

Altro match molto intenso è stato indubbiamente quello della stagione 2009-2010, anno in cui la Roma era in piena corsa scudetto contro l’Inter di Mourinho; la doppietta di Mirko Vucinic ha regalato il successo ai giallorossi, passati in svantaggio dopo la marcatura firmata da Tommaso Rocchi.

Ripensando al periodo degli anni d’oro in cui il derby rappresentava molto più di una semplice partita, i tifosi capitolini più nostalgici soffriranno sicuramente lo scenario che lo Stadio Olimpico di Roma riserva attualmente ad un appuntamento così importante.

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redazione