CyberChallenge.IT, l’edizione 2020 si terrà presso l’Università di Bari

Il Dipartimento di Informatica dell’Università di Bari sarà la sede dell’edizione 2020 del CyberChallenge.IT, il primo programma italiano di formazione sulla cyber security destinato a studenti delle scuole superiori e delle università. A renderlo noto è stato l’ateneo pugliese, tramite un comunicato stampa pubblicato sul proprio sito ufficiale: “Nella scorsa edizione della gara fra hacker, la CyberChallenge, l’Università degli Studi di Bari Aldo Moro ha raggiunto risultati eccellenti: un suo brillante studente, Davide Palma, della nazionale italiana,  si è posizionata al secondo posto a livello europeo. Quest’anno il nostro Ateneo ci riprova offrendo, come sede per la CyberChallenge.IT 2020, il  Dipartimento di Informatica  dove si formano i giovani hacker pugliesi attraverso il corso di laurea magistrale in Sicurezza Informatica”.

Come si legge nel prosieguo della nota stampa, “CyberChallenge.IT è il  primo programma italiano di addestramento alla cybersecurity per giovani di talento delle scuole superiori e delle università. Si tratta di un progetto del Laboratorio Nazionale di CyberSecurity del CINI che punta a scoprire e valorizzare il talento “cyber” nascosto in giovani fra 16 e 23 anni che studiano sul territorio italiano. L’iniziativa è supportata dal Sistema di Informazione per la Sicurezza della Repubblica, Presidenza del Consiglio dei Ministri”.

Un altro obiettivo dell’iniziativa è quello di formare i giovani membri della Squadra Nazionale Italiana di Cyberdefender che prenderà parte alla ECSC (European Cybersecurity Challenge); in particolare, i giovani selezionati prenderanno parte ad attività formative, sia in aula che in laboratorio, per prepararsi a tutti i livelli di competizione previsti, fino a quello europeo. Hanno aderito all’iniziativa ben 27 università, tre della quali si trovano in Puglia.

Il professor Donato Malerba, Direttore del Dipartimento di informatica e promotore dell’iniziativa presso la Uniba, ha così commentato l’arrivo dell’edizione 2020 di CyberChallenge.IT all’Università di Bari: “Siamo riusciti a coinvolgere centinaia di ragazzi di scuole medie superiori e giovani universitari dai quali abbiamo selezionato, con una serie di test, 20 studenti, 10 di scuola superiore e 10 universitari, che abbiamo formato per tre mesi, sei ore alla settimana, e portato a gareggiare a livello nazionale e internazionale. Sicuramente l’esperienza maturata tornerà utile per mantenere uno standard elevato di partecipazione anche in questa nuova edizione”.

Anche quest’anno sarà presente la ricercatrice Costantina Caruso: “Credo che la cybersecurity sia molto divertente, perché è creativa e piena di logica; le competenze tecniche non sono tutto, bisogna anche saper lavorare di squadra. Tutti elementi che si adattano perfettamente al mondo femminile; bisogna superare lo stereotipo che l’attività di hacking sia prerogativa dei ragazzi isolati e secchioni”.

Le iscrizioni alla manifestazione sono aperte fino al 6 febbraio 2020; come specifica il comunicato dell’Università, “anche quest’anno il Dipartimento di Informatica potrà riconoscere 6 CFU di insegnamenti caratterizzanti ai suoi studenti universitari che hanno concluso il percorso partecipando alla competizione locale, mentre per gli studenti delle scuole medie superiori potrà riconoscere l’attività svolta come PCTO”.

Quello di Informatica è solo uno dei tanti dipartimenti attivi presso l’Università di Bara che, come si legge sul portale specializzato Unidformazione, dal 2008 è intitolata ad Aldo Moro. L’ateneo offre numerosi corsi di laurea:

– lauree di primo livello (triennale);

– lauree di secondo livello (magistrale);

– lauree magistrali a ciclo unico;

– lauree interateneo.

L’università consente di frequentare sia corsi a numero chiuso (secondo l’ordinamento nazionale) sia corsi ad accesso programmato locale (come ad esempio Chimica o Restauro e Conservazione dei Beni Culturali). L’offerta formativa comprende anche corsi di formazione post-laurea quali scuole di specializzazione (in area medica e non), dottorati e master di primo e secondo livello. A questi si aggiungono i corsi di formazione finalizzata, i TFA (Tirocini Formativi Attivi) e corsi per la formazione degli insegnanti (sia per l’abilitazione al sostegno sia per l’integrazione dei 24 CFU necessari per la partecipazione ai concorsi).

redazione