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Cronaca nera e musica leggera: il nuovo EP dei Ministri grida contro di noi

I Ministri sono tornati. E lo hanno fatto nel modo in cui sono capaci e al quale ci hanno abituato nel corso degli anni: con il rock. Il loro nuovo EP, “Cronaca nera e musica leggera”, contiene quattro potentissimi brani, uniti dal fatto di essere non solo musicalmente orecchiabili, ma anche e soprattutto estremamente attuali.

Un ritorno di fiamma dopo l’ultimo album del 2018, intitolato “Fidatevi”. Nel mezzo, due singoli inediti, “Fumare” e “Un viaggio”, oltre alla reinterpretazione di “Inverno” di Fabrizio De André. Che dire, i Ministri hanno fatto nuovamente centro.

Questo è il secondo EP della band milanese dopo quello rilasciato nel lontano 2008, intitolato “La piazza EP”. Allora come oggi – sottolineano i Ministri nella loro newsletter ai fan – il mondo intero viveva una crisi profonda e pericolosa.

Ed ecco che “Cronaca nera e musica leggera” nasce proprio con la volontà di raccontare la situazione che tutti noi stiamo vivendo, ma senza insulsa retorica e senza giri di parole. L’EP non parla di noi, non parla con noi. Ci grida in faccia.

L’EP, prodotto dalla Woodworm (la loro storica etichetta) contiene quattro brani. Il brano di apertura è “Peggio di niente”, singolo uscito da qualche settimana e forse il più impattante dei quattro.

La copertina dell’EP. Da www.newsic.it

“Peggio di niente” è un brano sulla pandemia, ma non parla di pandemia; la penna critica dei Ministri, infatti, si colloca non tanto sugli effetti devastanti che il virus ha causato; è incentrata, piuttosto, sul problema delle relazioni umane, ormai indebolite e sempre più “animalesche” (“e poi improvvisamente, ho visto gente normale calpestare altra gente ed era peggio di niente”). Si ha paura dell’altro, lo si calpesta senza remore, e questa è veramente la cosa peggiore di tutte.

Di questo brano è stato pubblicato anche il videoclip ufficiale, di cui consigliamo caldamente la visione. Un video ai limiti del disturbante ma che si sposa perfettamente con il messaggio che i Ministri vogliono lanciare con questo brano.

Il secondo brano, “Bagnini”, è un brano su quanto noi, tutti noi, non ci abbiamo mai capito veramente niente. Un brano che colpisce per la metafora con i bagnini, che appunto danno il titolo (“Siamo lo sguardo dei bagnini quando credono di aver capito il mare.”). Quanto è difficile capire la realtà di oggi? Siamo sempre immersi in un mare di fake news, non siamo nemmeno coerenti con noi stessi a volte, diciamo una cosa e ne facciamo un’altra. E la situazione attuale ha amplificato tutto questo.

Passiamo poi al terzo brano, il cui titolo sembra una raffigurazione tanto semplice quanto efficace del mondo di oggi, trascendendo dalla pandemia in corso. “Inferno”, è il titolo, e il brano è un invito all’avere coraggio di agire, di fare qualcosa, di non perdere tempo ad aspettare un segno dall’alto.

L’ultima canzone è quella che dà il titolo all’EP, “Cronaca nera e musica leggera”. La contrapposizione è forte. La cronaca – inevitabilmente, forse – si fa sempre più nera, e la musica si omologa sempre di più, si dimentica sempre di più, diventa appunto sempre più leggera.

Un disco fenomenale, quattro canzoni arrabbiate in cui esce fuori tutto ciò che i Ministri vogliono urlare a chi li ascolterà, senza mezzi termini. Un EP da ascoltare e riascoltare.

Marco Nuzzo