Cosa fa il nostro cervello quando siamo stanchi?

Sarà capitato a tutti nella vita di sentirsi così stanchi da essere quasi costretti a riposare per poter proseguire la giornata lavorativa, le faccende domestiche, ecc…..e poi improvvisamente, dopo pochi minuti, questa sensazione vi abbandona sentendo che le forze stanno tornando all’interno del vostro corpo e della vostra mente…..senza avere affatto dormito……come è possibile questo? Un recente studio dimostra che questa sensazione è vera, in quei minuti ci si riposa inconsciamente,  in quanto è il cervello a dare questo input.

Alcune parti della nostra corteccia cerebrale pare che siano coinvolte in una sorta di sonno locale, un fenomeno principalmente legato ad errori che commettiamo dopo avere passato diverse ore concentrati, e non avere pensato ad un breve riposo. Non ha importanza il tipo di attività svolta, se il cervello si sente impegnato per un tempo maggiore rispetto alla sua capacitò di produrre ingegno mentale, finisce per… addormentarsi da solo, nel vero e proprio senso della parola!

La cosa stupefacente è che non abbiamo affatto la percezione di questa cosa e quindi non esiste la possibilità che ce ne accorgiamo, in quanto il fenomeno avviene in maniera del tutto automatica: il cervello attiva la modalità off, per evitare l’aggravio degli errori commessi, di qualunque natura essi si trattino.

Gli scienziati dell’Università di Pisa, studiando il caso, hanno affermato che lo studio porta la firma italiana, in collaborazione con un centro di ricerca sul sonno situato presso l’Università del Wisconsin,negli Stati Uniti d’America. E’ oramai risaputo che la mancanza di sonno fa diminuire la concentrazione e la memoria; in casi di stanchezza accumulata, essa può essere davvero letale e causa di errori anche gravi.

Stante l’affermazione sopra scritta, non sarà quindi per voi una sorpresa apprendere che il disastro di Chernobyl altro non è stato che un errore umano, la cui causa fu probabilmente anche la stanchezza. Ma è bene sottolineare che altri studi condotti sottolineano l’esistenza di un sonno di veglia, ovvero la creazione di piccole “isole” nel cervello che si spengono, facendo rimanere apparentemente sveglia la persona, anche se in realtà alcune parti del suo cervello non lo sono. Ovviamente, la stessa cosa può accadere quando si dorme, ovvero che alcune parti del cervello rimangano sveglie: non vi è mai capitato di dormire con una qualche preoccupazione e sentire che in realtà non si stesse dormendo ma che si fosse svegli?

La scienza ha eseguito dei test su 16 volontari sani, che si sarebbero sottoposti a due sedute di 24 ore l’una, all’interno delle quali non avevano ne tempo di riposarsi ne di dormire; la prima prova è stata eseguita utilizzando un pc che monitorava le facoltà cognitive, dopo aver sottoposto la persona ad uno sforzo mentale e uno di attenzione. La seconda prova era una simulazione di guida, con sottoposizione ad elettroencefalogramma.

Secondo quanto osservato dai ricercatori, le aree cerebrali che sono coinvolte nell’esecuzione dei compiti, erano soggette ad una sorta di addormentamento, cosa che è stato possibile notare grazie alla presenza delle onde caratteristiche, ovvero le oscillazioni a bassa frequenza comunemente conosciute come onde theta; in tali occasioni, ovviamente, si registrava un forte aumento di errori nel compito in cui ogni delle persone era impegnata.

Dopo i test, è stato possibile affermare che qualunque attività prolungata che non prevede riposo, affatica le regioni celebrali,  ma in realtà alcune parti del cervello sono spente in riposo; il cervello tutela quindi l’integrità della nostra mente e della nostra capacità di agire senza commettere errori, evitando, in alcuni casi, di farci avere comportamenti aggressivi a causa dello stress prolungato. Quante volte vi sarà capitato di arrabbiarsi apparentemente senza motivo, solo perché eravate stanchi e/o affaticati?!?

redazione