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Cosa è rimasto dopo la fine del 77esimo Festival del cinema di Venezia

Si è ufficialmente conclusa la 77esima edizione del Festival del cinema di Venezia. Un’edizione strana, particolare e che ricorderemo sicuramente per gli anni a venire. Vediamo insieme quali sono stati i momenti più importanti e memorabili di quest’anno.

Iniziare un discorso sul festival senza menzionare cosa sta succedendo nel mondo è impossibile. Anche il festival è stato, ovviamente, toccato dal Covid. Posti limitati e sale semivuote hanno accompagnato le proiezioni. C’è chi, però, ha sfruttato questa occasione per dare vita a un momento magico e indimenticabile. È il caso di Edoardo Leo, che ha tenuto uno spettacolo “galleggiante” sul palco targato Campari, il cui pubblico assisteva in gondola. Una location particolare, suggestiva ma che ha tenuto conto delle norme di distanziamento sociale in voga ora. L’attore romano, in un’intervista per il Corriere, ha definito questa occasione «un privilegio».

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Vedere un attore o un’attrice camminare sul red carpet, in un evento come il festival del cinema, è normale. Questa volta, però, la scena se l’è presa una persona che col mondo dello spettacolo non ha niente a che fare. Sul tappeto più famoso d’Italia, infatti, ha avuto l’onore di mettere piede anche Alessia Bonari. La giovane infermiera, durante la fase più acuta della pandemia, aveva postato una sua foto su Instagram in cui si potevano osservare bene i segni lasciati dalle protezioni e nella quale invitava tutti alla massima prudenza. Ora, a distanza di mesi, quei segni non ci sono più e l’abbiamo vista a Venezia, in rappresentanza di tutti i medici e gli operatori che hanno combattuto in prima linea contro il virus.

Alessia Bonari. A sinistra la foto scattata durante il lockdown. Da www.tgcom24.mediaset.it

Passando ai premi, la scena l’ha monopolizzata Pierfrancesco Favino, probabilmente il miglior attore italiano in questo momento. L’interprete romano ha partecipato al festival con il film “Padrenostro”, che vi avevamo consigliato, per cui ha vinto la Coppa Volpi alla migliore interpretazione maschile.

C’è stato anche un altro orgoglio italiano al Festival del cinema di Venezia. Stiamo parlando di Pietro Castellitto, figlio di Sergio. L’attore, classe 1991, ha esordito a soli tredici anni al cinema, ma il suo momento è arrivato adesso. Castellitto, infatti, ha vinto il premio Orizzonti alla miglior sceneggiatura per il film “I predatori”.

Pietro Castellitto. Da www.repubblica.it

Un’edizione, dunque, che non si potrà dimenticare facilmente, per tutto quello che è successo in questi ultimi mesi. Un festival che ha rischiato di essere cancellato, ma che alla fine ce l’ha fatta e ha regalato film e spunti di riflessione interessanti e non scontati.

Noi vi diamo appuntamento al prossimo anno, al prossimo festival!

Marco Nuzzo