Uniti contro gli sciacalli per ricostruire

Sciacalli e avvoltoi. Come ogni strage, specie ove sono presenti vittime, non mancano anche loro. Sciacalli e avvoltoi. Sembrano così uguali ma non è così. I primi sono ladri, vandali, esseri turpi che rovistano tra le macerie, scassinano case e vandalizzano il possibile. Sono topi d’appartamento un po’ cresciuti e difficilmente debellabili, specie mentre tutti stanno cercando di dare una mano, un sostegno concreto alle vittime. Ma gli avvoltoi sono i più subdoli. Sentono l’odore del bottino a distanza, planano per guardare la situazione e poi, solo in un secondo momento, si fiondano tra le macerie.

E lo fanno sempre, subdolamente, senza macchiarsi di nulla. Mettono gli uni contro gli altri, dividono la popolazione e additano colpevoli. Cercano un capro espiatorio che serva per distogliere l’attenzione dalla grande abbuffata in corso, dallo scempio e dalla violenza con cui agiscono.

Ma mentre loro violentano le macerie, alla ricerca di uno scatto artistico o di briciole di attenzione mediatica, c’è un esercito di cuori che ricostruisce e salva, aiutando chi ha bisogno e non avendo tempo per la violenza altrui.

E loro fanno scappare gli avvoltoi, come un bambino fa correndo in mezzo ai piccioni.

Amatrice, 24 agosto 2016
(AP Photo/Alessandra Tarantino)

Durante una terribile emergenza come quella che stiamo vivendo in questi giorni a causa del terremoto, la funzione dei media dovrebbe essere quella di fare da grancassa a tutto ciò che concerne le attività di aiuto alla popolazione colpita dalla tragedia sismica. Dove sono i punti di raccolta e che cosa serve, chi e chi non può andare ad aiutare, numeri utili e cose di questo genere. No. Sarebbe troppo facile e civile fare un po’ di vero servizio pubblico ed il ruolo di sciacallaggio, anche dei media, non è indifferente, ma non è questo il momento per puntare il dito, questo è il momento di dare sostegno ad una comunità che ha perso tutto.

Una delle dichiarazioni più belle, che invece deve unire tutti e che sottolinea l’importanze dell’unità che deve vivere la comunità colpita è stata rilasciata dal sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi che non si perde nelle polemiche ed afferma: “Siamo gente di montagna, e in montagna non molla mai. Io resto qui anche se non ho più niente, sono il Sindaco ma conoscevo tutti. Abbiamo perso famiglie e amici. Ma siccome sono uno sportivo adesso cercherò di fare da allenatore per la mia gente”.

Simone Dei Pieri