Come evitare le proprie responsabilità senza sensi di colpa

Qualcuno avrebbe voluto evitarlo a tutti i costi. Qualcun altro ha programmato le vacanze proprio ora per far finta che non esista. I più poveri, invece, hanno semplicemente evitato di girare il calendario. Qualsiasi sia la vostra tecnica, però, ci dispiace dirvelo, dalla realtà non si può fuggire. Settembre è arrivato, portando dietro di sé un carico tale di responsabilità che la prima cosa che viene in mente è citare i Green Day.

E infatti, il miglior modo per affrontare questo mese fatto di impegni, rimpianti e stress è proprio quello di sdraiarsi e fingersi morti, così da farsi scivolare addosso ogni cosa. Spegnete il telefono, scollegatevi dai social (vi è concessa solo un’ora al giorno, per tenervi informati su Social Up!) e guardate scorrere la vita degli altri. Certo, ad ottobre c’è il rischio che qualcuno di voi abbia perso il lavoro così facendo, ma volete mettere? Avete messo in sacco il mese peggiore dell’anno, quello che esiste solo per ricordarvi che l’estate è finita e la vostra vita è molto diversa dalle foto che avete postato lo scorso mese su Instagram.

Un altro segreto è quello di vendere la coscienza al mercato nero. Se ci riuscite, avrete ottenuto un duplice vantaggio: da un lato non sarete più poveri, dall’altro, anche se lo foste non ve ne fregherebbe nulla. Potrete deliberatamente far tardi a lavoro, filone a scuola o scena muta all’esame, e non ve ne importerebbe nulla. Certo, resta il problema che, molto probabilmente, farete soffrire le persone che vi stanno attorno. Ma ricordate che, senza coscienza, la cosa non vi toccherà affatto. Sarebbe bello se davvero fosse possibile, vero?

L’ultimo consiglio, e forse l’unico davvero serio, è quello di allentare la presa. Dire qualche no, di tanto in tanto, non fa male. Ognuno ha bisogno di un po’ di tempo libero, da impiegare facendo qualcosa che piace davvero o, perché no, sprecandolo del tutto stando sdraiati sul divano. La vostra – la nostra – nuova filosofia d’ora in poi sarà la “deresponsabilizzazione felice”. Enjoy!

Emilia Granito