Che cos’è la “loi mannequin”, la legge anti-anoressia adottata dalla Francia

I disturbi alimentari sono sempre più spesso alla ribalta delle cronache. L’anoressia e la bulimia riempiono i titoli dei giornali in relazione all’aumento dei casi. Nei paesi industrializzati come l’ Italia, 8-10 ragazze su 100 tra i 12 e i 25 anni di età soffrono di disturbi del comportamento alimentare, di queste 1-2 nelle forme più gravi.

Proprio per arginare questo fenomeno dilagante, la Francia ha deciso di adottare una legge ad hoc. Si tratta della “loi mannequin” (letteralmente “legge del modello”), promossa dal governo socialista del presidente François Hollande nell’ambito della lotta all’anoressia, entrata in vigore in Francia con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Il testo, che era stato votato nel gennaio 2016, ha l’obiettivo di “prevenire i disturbi del comportamento alimentare”, in particolare tra le giovani. Una vera rivoluzione che inizia dal mondo della moda, proprio lì dove si verificano la maggior parte dei casi. E’ la legge, infatti, a regolamentare la scelte delle modelle e delle immagini che rappresentano il proprio marchio. Ma cosa implica il provvedimento?

Con questa legge, le modelle o le indossatrici che sfilano o posano per un servizio fotografico devono presentare alle agenzie lavorative un certificato rilasciato da un medico del lavoro, il quale si ottiene sottoponendosi ad una visita generica e preventiva o esami medici previsti dal codice del lavoro. Il certificato attesta lo stato generale di salute della persona, valutato in particolare rispetto al suo indice di massa corporea, che le permetta di esercitare l’attività di modella, e ha una durata di due anni. Le norme riguardano non solo le agenzie di moda francesi, ma di tutti i paesi comunitari che lavorano in Francia. Per i trasgressori, multe  fino a 75mila euro e 6 mesi di prigione per coloro che impiegano persone sotto gli standard.

In Francia, dove i disturbi del comportamento alimentare riguardano circa 600mila giovani, rappresentando la seconda causa di mortalità fra i 15 e i 24 anni, dopo gli incidenti stradali, la “loi mannequin” ha il sapore di una grande rivoluzione, sul solco dell’esempio spagnolo. E’ la Spagna, infatti, ad essere il primo paese europeo ad aver adottato un provvedimento di questo tipo vietando, a settembre del 2006, alle modelle con indice di massa corporea inferiore a 18 di sfilare alla “Pasarela Cibeles”, il più grande appuntamento della moda madrilena.

La legga francese viene accompagnata anche da un’altra norma che dispone l’obbligo di accompagnare le fotografie ad uso commerciale con la menzione “fotografia ritoccata” qualora siano state apportate delle modifiche al computer. L’obbligo riguarda le fotografie inserite in messaggi pubblicitari, sulla stampa, sulla cartellonistica, su internet o in cataloghi. Come spiega il Ministero della Sanità francese, le disposizioni hanno lo scopo di “agire sull’immagine del corpo nella società per evitare la promozione di ideali di bellezza inaccessibili e prevenire l’anoressia nelle giovani”, oltre che “proteggere la salute di una categoria particolarmente toccata da questo rischio, come le modelle“.