C’era una volta Chanel, un anno senza Karl Lagerfeld

Ci sono uomini la cui impronta nel mondo è stata così importante da lasciare un vuoto difficile da colmare. Oggi si ricorda il primo anno in cui il mondo della moda non può beneficiare dell’estro e dell’eleganza di Karl Lagerfeld. 

Il 19 febbraio lo stilista cuore di Chanel da 36 anni ci ha lasciato, oggi la sua cifra stilistica continua a vivere in collezioni iconiche e per la scelta di modelle androgene. Non c’è infatti da stupirsi se dopo la sua morte la domanda per i prodotti Chanel vintage nelle piattaforme dell’usato è aumentata del 20%. E le ricerche per il marchio sono cresciute del 33% dopo la nomina di Virginie Viard come direttore creativo della maison. Come curiosità si apprende che, dopo i Grammy 2020, l’accessorio più ricercato della maison è la “borraccia Chanel”, mostrata da Maggie Rogers sul red carpet.

La nuova Chanel sta prendendo forma senza il suo amato creatore, il successore Virginie Viard ha un’idea nuova per la casa di moda più famosa al mondo.

Le nuove collezioni presentate hanno fin da subito mostrato un senso di rottura con un tributo al passato. Quale sarà il futuro della maison dopo Karl?

La prima sfilata realizzata da Virginie Viard, braccio destro di Lagerfeld per 30 anni, è stata fin da subito una presa di posizione forte verso chi non vedeva un futuro diverso per Chanel. Un lavoro difficile che ha portato la nuova direttrice creativa a porre un punto con il passato e il ritorno ad una donna più femminile e vicina all’ideale della fondatrice Coco Chanel. Il percorso di Virginie è iniziato come stagista per la maison Chanel e da quel momento ha collaborato a stretto contatto con il genio creativo di Karl Lagerfeld. Negli ultimi anni prima della morte dello stilista, Viard ha assunto un ruolo sempre più di comando, mostrando la sua bravura come stilista e designer.

Nelle collezioni nell’ultimo anno la stilista ha mantenuto la complessità dei dettagli per cui Lagerfeld era famoso, le linee però diventano sempre più libere e pulite, gli abiti più minimali come piaceva a Coco Chanel in stile anni venti e nell’ideale per cui togliere è meglio che mettere.

Sembra che la Viard voglia mostrare quale sarebbe la visione della donna se Coco Chanel vivesse oggi, gli abiti restano preziosi e nulla sembra mai lasciato al caso. Appaiono per la prima volta in passerella le tute Chanel e le felpe, un chiaro intento di abbracciare uno stile nuovo e rivoluzionario, femminile e che mostra sempre più pelle.

Nelle nuove collezioni c’è tutto: le perle care alla fondatrice, i tailleur in tweed, le catene rock di Lagerfeld, le camelie, le spille.

 

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Virginie Viard greeted the CHANEL Spring-Summer 2020 Haute Couture’s show guests at the Grand Palais in Paris. #CHANELHauteCouture #CHANEL

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“C’è una forma di semplicità nell’ABC di Chanel. Non dobbiamo fare troppo. Non volevo il solito viaggio a lunga distanza delle collezioni Métiers d’Art. Volevo restare a Parigi. Quindi abbiamo dovuto pensare ad un nuovo modo di fare le cose. I codici inventati da Gabrielle e resi sublimi da Karl Lagerfeld mi piace mescolarli”. 

In effetti, i parallelismi tra l’estetica del design di Viard e Lagerfeld sono tanti, ma il punto in cui sono davvero differenti è la personalità. Lagerfeld era un bon vivant, un libro aperto, che esprimeva candidamente le sue opinioni. Comunicava ciò che gli piaceva e ciò che non gli piaceva senza particolari inibizioni. Viard, tuttavia, ha tenuto le labbra strette e, salvo brevissimi cameo nei documentari sul suo mentore e inchinandosi dopo ogni spettacolo in passerella, è rimasta a porte chiuse in silenzio e dimessa. A fine sfilata è solita farsi vedere di nero vestita per un fugace momento. Differente il suo predecessore che amava i riflettori ed uno stile che certo non rimaneva inosservato.

 

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Whether you style it as a bag charm, a necklace, or simply drape it across the body, the Pico #FendiBaguette is your shortcut to new-season chic.

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Per quanto riguarda Fendi, Silvia Venturini Fendi, cresciuta professionalmente sotto la guida di Lagerfeld, è saldamente in sella, a un anno di distanza, alla guida creativa dell’azienda fondata dalla sua famiglia e ora tra le griffe di punta del Gruppo Vuitton.

Claudia Ruiz