Canaletto e Venezia

Canaletto: il vedutista di Venezia a Palazzo Ducale

Antonio Canal (Venezia 1697 – 1768) detto Canaletto è oggi l’artista più celebre del Settecento veneziano. Proprio quel Settecento veneziano che ha visto Venezia diventare il centro artistico e culturale d’Europa. Canaletto, con le sue vedute sulla città, ha codificato l’aspetto di Venezia nella forma che è tuttora nell’immaginario collettivo mondiale, declinandosi come minuzioso narratore della Venezia del Settecento. Se Canaletto è forse il più famoso tra i vedutisti del panorama internazionale, che cos’è quindi il vedutismo?

Il vedutismo nasce nel Settecento ed è quel genere pittorico che si occupa di paesaggi o di città riprese dal vero. Il vedutismo nasce nei primi anni del Settecento, con la pubblicazione nel 1703 della raccolta di più 100 incisioni intitolata “Le fabbriche e vedute di Venezia disegnate, poste in prospettiva et intagliate da Luca Carlevarijs”, l’artista che Canaletto scalzò nel mondo della committenza.

Venezia si prestò perfettamente al genere: è così che Canaletto cominciò a ritrarre la città che si specchia nell’acqua. Canaletto non presenta una semplice successione di monumenti ma conduce lo spettatore in una nuova dimensione, coinvolgendolo in un’esperienza visiva totalizzante. Una vera e propria fotografia dal passato, possibile grazie alla capacità tecnica straordinaria, quasi ”scientifica” nello studio delle prospettive e della definizione delle immagini, dove la città stessa diventa sinonimo di perfezione. L’incontro e sodalizio con il banchiere Joseph Smith fu fondamentale per Canaletto perché, nei salotti di Smith, l’artista avrà modo di conoscere e sperimentare l’approccio illuministico ed innovativo che brulicava tra gli artisti più avanguardisti. Nel maggio del 1746, a quarantanove anni, Canaletto va a Londra e guadagna da numerosissime commissioni di cui abbiamo testimonianza grazie a una cinquantina di grandi vedute del periodo londinese. Rientra a Venezia nel 1760 e qui morì otto anni dopo.

Canaletto Venezia

Canaletto e non solo: il settecento veneziano

Nella preparazione della mostra si è voluto, piuttosto che dedicargli un’ennesima monografica, mettere in rapporto le sue opere con quelle degli altri attori del panorama artistico veneziano del Settecento. Un confronto che tenga conto del contesto storico e culturale della città lagunare durante tutto il secolo. È per questo che la mostra si è vista ampliare sia in termini cronologici sia nel genere, spaziando così tra disegno, incisione, scultura, architettura e arti decorative.
Non è un caso che l’autore della tela che accoglie il visitatore nella prima sala sia Gianbattista Tiepolo, coetaneo di Canaletto, che rappresenta il Nettuno che offre i doni del mare all’allegoria di Venezia. Spaziando dalla pittura di costume di Pietro Longhi, dalla nuova ritrattistica al femminile di Rosalba Carrera fino alle visioni moderne di Francesco Guardi e Giandomenico Tiepolo, la mostra è un susseguirsi di capolavori: da Giambattista Piazzetta a Federico Bencovich, da Antonio Pellegrini a Sebastiano Ricci, l’elenco potrebbe proseguire tanto quanto la stagione creativa della venezia settecentesca.

Canaletto e Venezia

La mostra Canaletto e Venezia

A partire dal 2013, con il nuovo assetto dell’Appartamento del doge a Palazzo Ducale, la Fondazione Musei Civici, in collaborazione con i più importanti musei del mondo, ha inaugurato una rassegna di grandi mostre dedicata ai momenti salienti della storia dell’arte ed ai relativi personaggi di spicco.

Canaletto e Venezia nasce dalla collaborazione con la Réunion des Musées Nationaux – Grand Palais, che ha portato in realtà all’allestimento di due diverse mostre dedicate all’arte veneziana del Settecento: una a Parigi da poco conclusa presso il Grand Palais, e questa di Palazzo Ducale che conclude la narrazione parigina mettendo in evidenza la dimensione europea dell’arte veneziana del settecento e soprattutto il suo sguardo verso la modernità.

Canaletto e Venezia

A Palazzo Ducale per la mostra Canaletto e Venezia sono esposte 25 opere di Canaletto, con alcune opere esposte per la prima volta a Venezia ed altre prestate da parte di prestigiose collezioni private. Oltre a queste, l’allestimento di 11 sale comprende altri 80 quadri e una ventina sculture, oltre a varie incisioni e disegni. Non solo quadri ma anche oggetti che arrivano da molto lontano: una straordinaria raccolta di porcellane, per un totale di oltre 270 pezzi, che nel Settecento vennero riprodotte copiando dalle porcellane cinesi secondo lo spirito del rococò europeo. A chiudere il cerchio, un omaggio al padre dell’arte neoclassica: Antonio Canova. Nell’ultima sala a Palazzo Ducale si possono ammirare alcuni gessi e il suo bozzetto per il monumento commemorativo a Francesco Pesaro del genio di Possagno.

CANALETTO E VENEZIA Dal 23 febbraio al 9 giugno 2019 Venezia, Palazzo Ducale – Appartamento del Doge 

Lucrezia Vardanega