Blackout nel bergamasco: tutta colpa di un topo rossicchiatore di cavi

Gli animali hanno un grande vantaggio sugli esseri umani. Si godono la libertà, quando l’uomo non glielo impedisce, di fare assolutamente ciò di cui hanno voglia, fedeli alla loro natura. Forse è proprio per questo che sono dispettosi e si divertono a fare le marachelle. Piccole birbaterie che, a volte, posssono provocare disagi e problemi agli esseri umani. Lo sanno bene cinque paesi del bergamasco, rimasti senza corrente elettrica da un topo che ha rosicchiato i cavi elettrici di una cabina provocando un blackout. 

UNA ROSSICCHIATA DA BLACKOUT

Luogo del misfatto Torre de’ Roveri, dove è situata la cabina. Tuttavia, il guasto ha riguardato anche i comuni di Scanzorosciate, Gorle, Torre Boldone e Pradalunga. Un’area che interessa quasi 30 mila persone che all’improvviso si sono ritrovate completamente senza elettricità. Allertati dai cittadini, i tecnici subito sono entrati in azione per riparare il danno. Quando hanno aperto la cabina, la scoperta. A provocare il blackout un piccolo topolino di campagna che aveva rosicchaito i cavi elettrici. In alcune zone il blackout causato dal topo è durato una ventina di minuti, ma in altre fino a due ore e mezza, provocando non pochi disagi alla popolazione.

FILI ELETTRICI CHE PASSIONE!

Ma non è la prima volta che un roditore si intrufoli in una cabina elettrica e morda i cavi. Che i fili elettrici di potenza o di controllo siano tra i primi obiettivi dell’attività di rosicchiamento di topi e ratti, infatti, è cosa ormai accertata da tempo. La necessità di rosicchiare materiali che abbiano una certa consistenza per affilare i denti incisivi, a crescita continua, è solo il primo dei motivi degli attacchi ai rivestimenti dei conduttori. Il secondo, di natura più complessa, è quello che coinvolge le perturbazioni spaziali provocate dai campi elettrici e magnetici, dal quale sembrano essere attratti. La tendenza a rosicchiare i cavi è aumentata negli ultimi tempi, da quando alcune aziende hanno iniziato a produrre i cavi con materiali rinnovabili, come ad esempio la soia. Una scelta che tutela l’ambiente, ma non di certo il servizio elettrico!

Catiuscia Polzella