Balenciaga: Shaping Fashion

Cristóbal Balenciaga, maestro del taglio e della precisione, capace di creare sul corpo umano geometrie morbide ed eleganti. Intuizione e innovazione – accompagnate da una maniacale precisione – sono alla base di tutte le sue creazioni, le quali riprendono molto raffinatamente gli elementi caratteristici del suo paese di origine: la Spagna.

Nato nel 1985 a Getaria, nei Paesi Baschi, Cristóbal Balenciaga ereditò dalla madre, una sarta, la passione per la sartoria, tanto che a soli vent’anni aprì la prima maison di alta moda a San Sébastian. Quello fu il suo trampolino di lancio che portò il designer alla conquista dell’Europa, finché non si trasferì a Parigi nel 1937 dove aprì il suo atelier in Avenue George V. Gli anni ’50 e ’60 furono per lo stilista gli anni d’oro per il suo sviluppo in un couturier di prestigio.

Il pizzo, il bolero, il contrasto tra rosso e nero, camicie senza colletto, abiti a palloncino, a tunica, a sacco e scamiciati. Le sue creazioni erano – e sono tutt’ora – espressione di un’eleganza interiorizzata, raffinata e sobria.

Dal 27 maggio il Victoria & Albert Museum di Londra gli dedica una mostra, Balenciaga: Shaping Fashion, la prima inglese dedicata al genio spagnolo.

L’esposizione è una celebrazione del percorso artistico e formativo di Balenciaga, un ritorno alle origini del suo stile portato avanti oggi, con le proprie peculiarità, da Demma Gvasalia, art director dal 2015 e da tempo parte del gruppo Kering di François Pinault.

Un percorso tripartito: Front of House, Workrooms e Balenciaga’s Legacy. Più di 100 capi e 20 cappelli, uniti a un cospicuo numero di disegni preparatori, fotografie e campioni di tessuto.

Balenciaga conosceva molto bene i tessuti e le loro potenzialità; egli traeva ispirazione dalle stoffe tanto che dobbiamo a lui la creazione del Gazar, un nuovo tipo di tessuto perfetto per creare volumi e adatto per gli abiti da seta. Nel 1951, in un’epoca in cui a determinare la femminilità di una donna era la piccolezza della taglia, egli introdusse il tailleur semiaderente; nel 1955 creò l’abito a tunica e infine, con l’abito a sacco del 1957, conferì totale libertà al corpo femminile.

Nel 1968 il couturier chiude l’atelier, i venti della moda cambiano e Balenciaga muore pochi anni dopo. Con questa mostra il Victoria & Albert Museum riporta in vita la creatività e l’originalità di uno dei più grandi couturier di tutti i tempi. Le sue raffinate stoffe ci accompagnano lungo un percorso creativo il cui unico credo è stato e sempre sarà scolpire la silhouette tra geometrie antitradizionali e forme pure.

Imperdibile!

Camilla Antonioni