Bad Boys for Life: il ritorno dei poliziotti più pazzi d’America

“Bad Boys for Life” è un film del 2020, sequel di Bad Boys (1997) e di Bad Boys II (2003). Per questo terzo capitolo della saga Michael Bay abbandona la regia, che invece viene affidata a Adil El Arbi e Billal Fallah. Protagonisti del film sono ovviamente Will Smith nei panni del detective Mike Lowrey e Martin Lawrence in quelli di Marcus Burnett. Noi di Social Up abbiamo avuto la possibilità di vedere il film in anteprima.

Se non avete ancora visto il film potete comunque leggere la recensione fino all’avviso “spoiler”, quando entreremo più nel dettaglio per analizzare alcuni aspetti.

La trama segue le vicende dei due poliziotti Lowrey e Burnett, che abbiamo già imparato a conoscere nei due film precedenti, che sono alle prese con le loro vite quotidiane. Mike non è sposato, vive senza particolari preoccupazioni, mentre Marcus è appena diventato nonno per la prima volta. Quando però un enorme pericolo intralcia le loro vite, i due saranno costretti a mettersi in gioco un’ultima volta.

Si può dire che questo “Bad Boys for Life” funzioni? Certo che sì. È un film che ha tutte le carte in regola per intrattenere lo spettatore senza annoiare. I 124 minuti di durata passano senza particolari momenti morti. Will Smith e Martin Lawrence hanno dimostrato che, a dispetto della loro età e dai 23 anni passati dal primo film, sanno ancora come recitare la parte dei “bad boys”.

Un aspetto interessante del film è stato vedere come i due personaggi protagonisti cerchino di far combaciare vita privata e vita lavorativa. In questo senso Lowrey e Burnett hanno due visioni totalmente diverse: il primo vuole l’azione, vuole il pericolo, il secondo la calma. Lawrence, inoltre, è visibilmente ingrassato e invecchiato, a differenza di Smith. E questo funziona alla perfezione perché è in linea con il personaggio: sono passati più di 20 anni e lui, con un nipotino a carico, non ha più le forze e la voglia di mettersi in gioco e, soprattutto, di rischiare la vita.

Will Smith e Martin Lawrence. Da www.nerdmovieproduction.com

La componente comica, in questo film, è relativamente messa da parte. Ci sono i momenti in cui i personaggi scambiano qualche battuta spiritosa, ma sono del tutto contestualizzati e mai fastidiosi. Non mancano, invece, momenti di violenza, violenza che a volte è inaspettata ma coerente con gli sviluppi della trama.

Il film è un susseguirsi di esplosioni a volte esagerate e combattimenti ravvicinati che faranno sicuramente piacere a chi cerca effettivamente questo in un film d’azione, magari che risulteranno noiosi a chi non li apprezza particolarmente.

Per quanto riguarda gli aspetti negativi, invece, sicuramente c’è da sottolineare la poca caratterizzazione dei personaggi. Tolti i due protagonisti e un altro paio di personaggi, molti degli aiutanti sono piatti e per nulla approfonditi, tanto che lo spettatore fatica anche a ricordarsi i nomi. Anche la trama a volte è un po’ forzata, ma è figlia di quel cinema americano fatto di salvataggi in extremis, scene d’azione al cardiopalma, sparatorie che non colpiscono mai i protagonisti e altre scene di questo tipo. Nulla di particolarmente nuovo, insomma, ma che non si può non sottolineare.

Insomma, questo Bad Boys For Life è comunque un film assolutamente da non perdere per chiunque voglia riassaporare l’azione anni ’80 ma anche per i più giovani che magari non conoscono la trilogia, perché il film si può guardare benissimo anche come prodotto a sé. Non perdetevelo!

Ora è arrivato il momento di entrare più nello specifico con gli spoiler!

Bene, ora possiamo parlare più liberamente. Partiamo proprio dalla trama. Nel complesso è interessante la storia di Isabel Aretas e del figlio che vogliono uccidere Lowrey e tutti quelli che sono connessi con l’omicidio del marito della donna. Le scene in cui i protagonisti erano i due criminali erano davvero ottime, girate bene e con la giusta dose di tensione mista a violenza.

L’episodio che dà il via alla narrazione vera e propria è l’aggressione di Armando a Lowrey, che lo colpisce con diversi proiettili e lo manda in ospedale in condizioni critiche. È palese che il protagonista non possa morire nei primi minuti del film, perché altrimenti si perderebbe totalmente il senso della pellicola. La storia si sposta a sei mesi dopo con quello che sembra a tutti gli effetti un funerale, visti i personaggi che piangono. Si scoprirà poi essere il matrimonio della figlia di Burnett. In questa occasione Lowrey, che arriva in sedia a rotelle, si alza e si comporta come se non fosse successo nulla.

Ora, noi non siamo dei medici, ma forse sei mesi dopo un’aggressione di questo sembrano davvero troppo pochi per poter rimettersi in piedi così facilmente e poter riprendere la vita da “bad boy”, ma ci si passa sopra.

Anche la scena della discoteca l’abbiamo trovata un po’ forzata. È inverosimile che i giovani agenti della AMMO riescano a camuffarsi da DJ e cameriera in così poco tempo e a festa già iniziata.

Proprio sugli agenti della AMMO vogliamo fare una riflessione. Teoricamente questi personaggi avrebbero dovuto avere un ruolo fondamentale nello sviluppo della trama. Ed effettivamente ce l’hanno per l’aiuto che danno a Lowrey e Burnett, ma sono totalmente privi di caratterizzazione. L’unico che viene leggermente approfondito è il personaggio di Alexander Ludwig (di cui però il nome ci è ancora ignoto), visto che di lui ci viene spiegato il suo passato di buttafuori. Ma comunque non si può dire che abbia un vero e proprio approfondimento. Degli altri personaggi (interpretati da Vanessa Hudgens e Charles Melton) il nulla più totale, e non sarebbe stato affatto male sapere qualcosa di più sul loro conto.

La squadra AMMO. Da www.cinema.icrewplay.com

Il colpo di scena di Lowrey che si rivela essere il padre di Armando, invece, è a nostro avviso interessante. La vicenda passata che ha portato alla luce la relazione tra il poliziotto e la strega Aretas è plausibile e risulta ben amalgamata con il resto, vista anche la situazione sentimentale da uomo libero di Lowrey. Lo scontro finale, nell’esagerazione delle esplosioni, fuoco, elicottero che cade e tutto il resto si lascia guardare tranquillamente.

La scena durante i titoli di coda di Lowrey che parla con il figlio lascia tutto aperto per un possibile sequel. Che padre e figlio diventino la nuova coppia di Bad Boys con Burnett che può finalmente fare il papone? È possibile.

In definitiva, anche con i suoi alti e bassi, a noi questo “Bad Boys for Life” è piaciuto!

P.S. la scena dell’aereo vale da sola il prezzo del biglietto. Fantastica!

Marco Nuzzo