Arrestata mentre cercava di derubare un’anziana: “Ho in cura sua figlia, che ha il coronavirus e ha bisogno di cure costose”

Ennesimo tentativo di truffa a Genova ai danni di anziani, l’esca di questi giorni è ovviamente il coronavirus. Sono tante le denunce presentate alla questura, che parlano di anziani che vengono intimati con richieste di vario tipo sempre con l’intento di derubarli. Ma, in questo caso, l’anziana di turno è stata proprio lei a far arrestare la ladra.

E’ successo nel quartiere Albaro, dove un’anziana signora è stata chiamata al telefono da una 19enne polacca, che ha finto di essere un’operatrice sanitaria. “Ho in cura sua figlia che ha il Coronavirus e ha bisogno di cure costose. Le servono 7mila euro”, le ha detto. La donna però, non avendo nessuna figlia femmina, non è caduta nel tranello. Mentre la truffatrice le parlava, ha chiamato il 112 con un altro telefono. Gli agenti le hanno suggerito all’anziana di attirare la 19enne a casa sua con la promessa di consegnarle il denaro.

I carabinieri hanno tranquillizzato la vittima dicendo che sarebbero andati subito a casa sua e che, per confermare la loro identità e farsi aprire la porta, avrebbero usato una parola d’ordine: “Sono Alberto con la barba”. Le hanno anche suggerito di dare appuntamento alla finta operatrice sanitaria a casa sua dopo un’ora. Nel frattempo, alcuni agenti si sono nascosti nell’appartamento dell’anziana e altri vicino al portone d’ingresso della palazzina. Quando la 19enne polacca si è presentata all’appuntamento si è fatta consegnare tutti i gioielli e si è subito affrettata a uscire.

I carabinieri che l’aspettavano in strada l’hanno arrestata così in flagranza di reato. In tasca aveva anche 5mila euro in contanti che si era fatta consegnare poco prima da un’altra donna che aveva raggirato con la stessa scusa della figlia ricoverata per Covid. Le indagini sono in corso per capire se vi siano complici che l’hanno aiutata.

Negli ultimi mesi di emergenza sanitaria, le truffe ai danni di anziani a Genova sono aumentate esponenzialmente. E spesso la scusa è legata a un finto paziente malato di Coronavirus. Però, mentre gli investigatori cercano di rintracciare la rete criminale utilizzando intercettazioni e aumentando la presenza di forze dell’ordine sul territorio, sono diverse le vittime che, informate del pericolo, collaborano per arrestare i truffatori.

Alessandra Filippello