Ai piccoli geni piace la droga

Sull’autorevole rivista britannica Journal of Epidemiology and Community Health è stata pubblicata una ricerca che prova a dimostrare la connessione fra un alto quoziente intellettivo in infanzia e il consumo di marijuana. Lo studio ipotizzerebbe che più si è intelligenti da piccoli, più si sarebbe inclini a consumare droghe sia leggere che pesanti.

Su un campione di 8000 persone, messe sotto screening a distanza di anni, risulta che “gli uomini con alti quozienti intellettivi all’età di 5 anni avevano il 50% di probabilità in più di aver usato anfetamine, ecstasy e altre droghe illecite rispetto a quelli con bassi quozienti intellettivi, 25 anni dopo”. Ma il dato più sconcertante riguarda le donne, infatti, la percentuale si raddoppierebbe nel caso di ex-bambine intelligenti diventate utilizzatrici di sostanze stupefacenti.

La ragione di tutto questo non è ancora chiara, ma gli studiosi hanno tentato di dare una spiegazione a questo improbabile connubbio tra alto QI e uso di droghe con i risultati di una ricerca fatta in precendenza. Pare infatti che le persone con alto QI siano più curiose ed aperte alle novità della media.

redazione