A novembre Parmitano già sapeva del virus dalle segnalazioni dell’intelligence americana

Sembrerebbe che i paesi a sapere dell’arrivo di una nuova e devastante epidemia fossero in tanti, ma nessuno ha fatto niente per evitare che ciò accadesse, nessuno ha preparato un piano per contrastare i contagi imminenti. Alle varie teorie covidiane, si aggiungono anche le parole di Luca Parmitano, secondo l’astronauta già a novembre era stata segnalata la presenza sulla terra di un nuovo virus, i sistemi di controllo sul territorio erano stati allertati dall’intelligence americana. 
Corea e Giappone, reduci di SARS E MERS si erano adeguati, ma in Occidente nessuno ha prestato attenzione all’imminente pericolo, con le conseguenze note a tutti. L’ipotesi è quindi che i governi sapessero della pericolosità del Covid, ma nessuno ha adottato provvedimenti. Pare che il virus circolasse addirittura da Ottobre, come riportato da alcuni atleti che hanno preso parte ai giochi di Wuhan il 18-27 ottobre e la domanda che si pone è perché il premier Conte che, verosimilmente sarebbe stato al corrente delle stesse informazioni di Parmitano, non ha fatto nulla se non dopo molti mesi quando ormai l’epidemia era al limite dell’incontrollabile?
Dalle dichiarazioni di Parmitano si evince già ad aprile, che da novembre la notizia della diffusione del virus era nelle mani dell’autorità, ancora prima delle dichiarazioni del medico cinese Li Wenliang. Le autorità americane, sapevano, non si spiega come una tale minaccia possa essere stata presa sottobanco, da tanti governi, compreso il nostro. In effetti, sono tante le diatribe in merito alle date, i segnali dell’imminente arrivo di una minaccia biologia sono riportati nella gazzetta ufficiale già a gennaio, mentre i primi casi in Italia venivano registrati come venuti fuori da un cilindro magico a febbraio. Ospedali, medici, e tutti noi ci siamo trovati davanti l’epidemia, senza nessun accorgimento preventivo di sicurezza, qualora fosse stato messo in campo prima, avrebbe sicuramente limitato i danni sia nel campo delle vite umane, e nella successiva decimazione della vita economica.
Alessandra Filippello